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901: I numeri primi
un lungo cammino verso l'infinito

La maggior parte dei numeri segue regole semplici e chiare.
Al contrario, i numeri primi sono un autentico pandemonio; spuntano dappertuttto senza preavviso, in modo apparentemente caotico, senza seguire alcun tipo di principio.
Ma la cosa peggiore è che è impossibile ignorarli: essi sono l'essenza dell'aritmetica e, in un certo senso, dell'intera matematica.



902: Dal Sole … alle comete

Il cuore del libro sono una serie di foto dell’autore che permettono di percorrere un viaggio nel sistema solare. Le foto comprendono un mix di fantastiche immagini di eclissi del Sole, dei pianeti, di famose comete e panorami celesti, spesso con fenomeni unici, realizzate in Egitto, Arizona, Cina, Sudafrica e Italia. Vi sono anche una serie di informazioni, con aneddoti e curiosità, comprensibili da tutti, sul sistema solare dalle origini alla sua fine nel lontano futuro.
Scoprire il cosmo con le immagini e far correre anche la fantasia è un sistema originale per viaggiare con questo book.
La presentazione della pubblicazione è di Walter Ferreri astronomo dell'Osservatorio di Torino, scopritore di asteroidi, direttore scientifico di una rivista, scrittore e divulgatore conosciuto.




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903: IRAS 16293-2422 as seen with ALMA: chemistry and morphology

Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di condurre un'analisi dettagliata di un set di dati della sorgente IRAS 16293-2422, osservati con l'interferometro ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array).
In IRAS 16293-2422 vi sono due nuclei protostellari di bassa massa (Hot Corinos) che daranno origine a stelle di tipo solare. L'analisi di questi oggetti è potenzialmente importante perché sono un laboratorio di chimica estremamente efficiente, che può essere studiato attraverso l'identificazione delle numerose righe molecolari presenti negli spettri di emissione. Negli Hot Corinos si producono anche numerose molecole organiche complesse, una parte delle quali è coinvolta nei processi chimici che hanno contribuito allo sviluppo del DNA e delle forme di vita.
Dato che gli Hot Corinos sono sorgenti compatte che presentano nei loro spettri una fitta e densa serie di righe molecolari, per studiarli a fondo è necessaria una grande sensibilità e un'alta risoluzione spaziale e spettrale. ALMA sarà in grado di offrire queste due caratteristiche. ALMA è infatti un interferometro che osserva in banda millimetrica e sub-millimetrica, situato sull'altopiano di Chajnantor (Ande cilene), ad una quota di circa 5.000 metri. Al momento, ALMA è ancora in fase di completamento e quando sarà pienamente operativo, sarà costituito da 66 antenne... Con dedica dell'autrice,




904: Da qui all'infinito
poesia al Planetario

Canovaccio e copione della serata “DA QUI ALL'INFINITO” svoltasi martedì 16 luglio 2013 nella sala conferenze del Planetario di Ravenna.
Curata da “Ravenna Poesia” con Maria Giovanna Maioli, con Franco Costantini e la partecipazione di Giovanni e Pietro Brandolini.
La scienza e l'atteggiamento scientifico possono entrare in ogni disciplina, la separazione o addirittura l'attrito fra le cosiddette due culture è ormai fuori tempo massimo. Anzi, come diceva Steve Jobs, quando seguiva la progettazione del Mac esigendone anche la bellezza, “bisogna porsi all'intersezione tra discipline classiche e discipline scientifiche”.
I brani letti nella serata e presenti nel copione sono: Gloriose stelle (Dante), La sensibilità numerica (Marinetti), Pi greco come poesia (Belloni), L'astronomia, L'infinito e Pensieri notturni (Leopardi), La Biblioteca di Babele (Borges), Universi (Hack), Teologia scientifica (Enzensberger), Andria (Calvino), Il soggiorno in inferno (Rossellì), Il viaggio di Cassini ( Belloni), Plenilunio (Menicanti), Ultimo saluto agli astronauti (Enzensberger), Messaggio dallo spazio (Solmi), Un'impostura lunare (Goldoni).

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copertina 905: O(Ax) = dO(Am)
Equazione Impossibile
(catalogo)

Il progetto di mostra O(Ax) = dO(Am) Equazione Impossibile, nato da un’idea di Daniele Torcellini e curato dall’Associazione Culturale Marte è in programma a Ravenna dal 4 al 20 Novembre 2011, nell’ambito del Festival Internazionale Ravenna Mosaico, presso il Mar - Museo d’Arte della Città, il Battistero degli Ariani, Longo Souvenir, Ostello Galletti Abbiosi e Planetario.
Il progetto intende indagare i concetti di originalità e derivazione nell’arte, attraverso una riconsiderazione del ruolo, del valore e dell’utilizzo della tecnica del mosaico in rapporto ad altre tecniche d’arte.
Le opere esposte nell’ambito della mostra testimoniano un rovesciamento dei tradizionali ruoli di ideatore ed esecutore, originale e derivazione.
L’esposizione prevede che le opere a mosaico non siano esposte, incluse solo fotograficamente nel catalogo di mostra. Ad essere esposte sono esclusivamente le traduzioni, in quanto opere dalla piena autonomia espressiva. In questo modo s’intende sia porre al centro della scena, sia escludere il mosaico - e con esso il concetto di originalità - dall’operazione artistica, in quella progressiva catena di creazione che vede l’arte nascere dall’arte.



906: Hans Bethe
dai segreti dell'atomo al cuore delle stelle

Primo libro della serie "i nobel del'astronomia" edita dall'editore de "Le stelle".
Il progetto prevede piccoli libri agili, suddivisi in un accurata biografia dello scienziato e in un approfondimento della scoperta che gli apermesso di ottenere il premio Nobel. Hans Bethe è il fisico che scoprì il meccanismo con il quale le stelle producono la loro energia e per ciò fu premiato nel 1967.

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907: Anthony Hewish
e le sorprese dell'Universo Radio

Secondo libro della serie "i nobel del'astronomia" edita dall'editore de "Le stelle".
Hewish e Ryle nel 1974 furono premiati per il loro lavoro sulle stelle di neutroni ma senza le osservazioni di una studentessa, Jocelyn Bell, forse le cose sarebbero andate diversamente. Franco Pacini anticipò tutti con un articolo profetico.




908: Ecofisica

Casa, ambiente, biosfera: i sentimenti che queste parole evocano sono di varia natura e vanno dai ricordi familiari alla dea Gaia di Lovelock. Il concetto di ambiente è nato con riferimento all'uomo ed è stato studiato nell'unico scenario disponibile, cioè il pianeta Terra. Questa è la visione geocentrica e antropocentrica. La fisica geocentrica è stata abbandonata dal tempo di Galileo e Newton, ma la concezione antropocentrica dell'ecofisica è ancora dominante, e il superamento di questa limitazione non è semplice. È possibile conferire all'ecofisica la coerenza e i contenuti di una disciplina scientifica? È quanto cercano di fare gli autori di questo libro, partendo dallo studio della complessità e delle proprietà di analogia che accomunano i sistemi complessi inorganici -le stelle - e i sistemi complessi organici - gli animali. Perseguendo questa linea di ricerca si capisce che il Sole e la Terra non sono unici e che nemmeno l'uomo è unico. L'ultima parte dei libro si concentra in particolare sulla collettività umana e sulla sua dinamica economica. Gli economisti considerano la fisica dell'ecosistema un'esternalità, e cadono così in una visione monetocentrica che costituisce un passo indietro rispetto alla concezione generale della scienza moderna. L'ultimo capitolo affronta in maniera formale questo dilemma, e apre la strada a ricerche future.

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909: L'astronomia prima del telescopio

La disposizione delle stelle nelle costellazioni e la regolarità del loro moto celeste hanno affascinato il genere umano fin dall'antichità. Già nel XVII secolo a.C., i Babilonesi registravano e studiavano il cammino celeste del pianeta Venere, ancora prima gli Egiziani si servivano del moto regolare delle stelle per misurare lo scorrere del tempo, concependo per primi l'idea di un calendario suddiviso in 365 giorni.
Partendo da un esame dettagliato delle osservazioni effettuate nell'antichità e dei vari strumenti astronomici, vengono successivamente analizzate le ripercussioni indotte dallo sviluppo delle scienze matematiche e delle tecniche di misura sull'astronomia in quanto disciplina scientifica, delineando inoltre un quadro descrittivo delle prime formalizzazioni della cosmologia e dell'astrologia, dalla Cina alle Ameríche, dall'Africa all'Australia.
I progressi compiuti dagli astronomi europei a partire dalla preistoria fino al Rinascimento sono strettamente legati allo sviluppo e allo studio dell'astronomia da parte dell'antico Egitto e della Mesopotamia da un lato, dell'Indía e del mondo islamico dall'altro.
Il volume evidenzia inoltre l'importanza che gli astronomi moderni attribuiscono alle osservazioni celesti compiute dai loro predecessori nell'antichità, specialmente nei confronti di discipline quali l'astrofisica e la geofisica.




910: In cielo e in Terra
paesaggi e armonie

Camillo Flammarion, nato nel 1842 e morto nel 1925 fu un abilissimo divulgatore dell’astronomia.
Destinato dalla famiglia al sacerdozio, a seguito del trasferimento della famiglia a Parigi, entrò all’Osservatorio di Parigi, allora diretto da Leverrier.
Rimase però solo quattro anni, non potendo sopportare quell’irascibile uomo-cifra, che fece impazzire Chacornac e spinse Mauvais al suicidio, e che si burlava delle ricerche, preferite dal Flammarion, che poi costituirono il ramo dell’astrofisica. Col favore di Delaunay passò nel 1862 al Bureau des Longitudes e nello stesso anno pubblicò la sua prima opera, "La pluralità dei mondi abitati", dalla quale iniziò la sua fama. Nel 1866, incoraggiato dal successo, lasciò il lavoro al Bureau e si dedicò a una serie di opere che lo resero famoso in tutto il mondo, in particolare "L’Astronomia Popolare".
Uno dei suoi ammiratori più entusiasti, tal Meret di Bordeaux, gli donò un grande castello a Juvisy, 30 chilometri a sud di Parigi, dove Flammarion realizzò nel 1882 un buon osservatorio, dal quale proseguì le sue ricerche sui pianeti, la fotografia astronomica e la meteorologia.

Indice del volume
Altri testi di Flammarion presenti nella biblioteca ARAR:
844, 870, 972.

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