Tabella del ciclo pasquale dal 1995 al 2071

Nel pannello mediano è dipinta una tavola della Pasqua ispirata alla più celebre tavola marmorea del VI secolo conservata presso il Museo Arcivescovile.
La tavola riporta il computo pasquale, oggi non più usato, che la Chiesa adottò nel 532. Per distinguere la Pasqua cristiana da quella ebraica (che la regola stabiliva al primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera, fissato al 21 marzo dal Concilio di Nicea del 325), fu utilizzato il sistema dei cicli lunari e un metodo matematico-astronomico in modo tale che le due date non potessero mai essere coincidenti.

In pratica si stabilì che la Pasqua dovesse sempre essere celebrata la domenica successiva al primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera, e per calcolare ciò si utilizzavano il ciclo decennovenale o metonico, cioè il numero d'oro, il ciclo lunare e la lettera domenicale. Così, partendo dall'assunto di Metone (sec. IV a.C.), che voleva l'esatto ripetersi delle lunazioni ogni diciannove anni, Dionigi compose il Grande ciclo pasquale, adottato da quasi tutta la totalità della Chiesa Cristiana.

Lettera domenicale - Indicando con la lettera A il giorno di capodanno e con B,C,D...i giorni successivi, la lettera domenicale corrisponde alla prima domenica di gennaio.

La tavola marmorea ravennate riporta, per un periodo dal 532 al 676, le date della Pasqua e l'età della luna per quel giorno, il numero d'oro dell'anno, ovvero il ciclo lunare o metonico, il termine pasquale, cioè la luna XIV^, il numero del ciclo decennovenale, e il tipo di anno (embolismico o comune).

L'orologio solare del Planetario non poteva contenere tutti questi dati, anche perché molti di loro, dopo la riforma gregoriana del calendario, sono divenuti ormai obsoleti. Sono state riportate, perciò, solamente le epatte, il numero d'oro, e la data Pasquale, dal 1995 al 2071.

Ogni settore del nostro calendario comprende quattro anni con l'epatta comune (es. EP. XIX). Per ogni anno vengono resi noti il numero d'oro (es. AN. XI) e la data della Pasqua (es. PAS. 27 MAR.).

Per motivi di praticità abbiamo lasciato l'epatta invariata, anche se in realtà dal 2000 in poi dovrà essere aumentata di una unità.

 

Si definisce epatta l'età della Luna al 31 dicembre dell'anno precedente, dove per età della Luna si intendono i giorni trascorsi dall'ultima Luna Nuova. L'età della Luna si conta da 1 a 30. Il termine deriva dal greco epaktai emerai, che significa “giorni aggiunti”.

L'ultima luna nuova del 1996 si è verificata il 10 dicembre e pertanto al 1 gennaio 1997 l'età della Luna era di 21 giorni.

Per calcolare l'epatta dell'anno successivo occorre aggiungere 11 (differenza fra l'anno comune di 365 giorni e l'anno lunare di 354) all'epatta dell'anno precedente. Se, però, il numero ottenuto risulta superiore a 30, occorre sottrarre 30. Per calcolare l'epatta del 1998, dunque, si procederà in questo modo:

21 (epatta del 1997) + 11 = 32. Essendo 32 maggiore di 30, occorre effettuare la sottrazione 32 - 30 = 2, epatta del 1998.

 

Per gli anni in cui le ultime due cifre sono un multiplo di 19, anziché 11 occorre aggiungere 12.

Il procedimento va applicato, ad esempio, al 1995, anno per il quale il 95 è multiplo di 19.

Per il calcolo dell'epatta del 1995 si parte dall'epatta dell'anno precedente, che è 17, e a questa si aggiunge 12: 17 + 12 = 29 è l'epatta del 1995.

 

L'epatta consente di conoscere, approssimativamente, il numero dei giorni lunari in qualsiasi momento dell'anno, la data del novilunio o del plenilunio per un dato mese, nonché la data della Pasqua e delle altre festività mobili.

 

Si può conoscere l'epatta di un anno qualunque senza sapere quella del precedente, con l'aiuto del numero d'oro.

Il numero d'oro, che si conta da 1 a 19, si deve a Metone, un astronomo ateniese del V secolo a.C., il quale constatò che 235 lunazioni corrispondevano con buona approssimazione a diciannove anni solari. La posizione della luna, rilevata in un tempo qualsiasi, si ripeteva quindi diciannove anni più tardi. Convinti dell'importanza di questa scoperta, gli ateniesi scrissero a lettere d'oro la grande scoperta nella piazza principale della città.

Per conoscere, perciò, il numero d'oro di un anno qualsiasi, si divide per 19 la cifra dell'anno aumentato di uno: il resto sarà il valore cercato.

 

Per calcolare il numero d'oro del 1997 si divide 1998 (valore dell'anno aumentato di uno) per 19. La divisione dà come quoziente 105 e resto 3. Il numero d'oro del 1997 è dunque 3.

 

Se il resto della divisione è zero, allora il numero d'oro è 19.

 

Noto il numero d'oro N, l'epatta è il resto della seguente divisione:

 

(N x 11 - 12): 30.

 

Ma se (N x 11 - 12) è minore di zero, l'epatta è il risultato della sottrazione di questo numero, privato del suo segno negativo, da 30.

Come esempio calcoliamo l'epatta del 1995. Essendo 1 il numero d'oro dl 1995, avremo (1x11-12) = -1. L'epatta è data allora da 30-1=29.

 

Se, invece, (N x 11 - 12) è maggiore di zero ma minore di 30, l'epatta sarà il risultato ottenuto, senza altre operazioni.

Come esempio calcoliamo l'epatta del 1977, il cui numero d'oro è 3. Sostituendo si ha (3x11-12)=21, valore dell'epatta.