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1355: I mosaici di Via D'Azeglio in Ravenna
In poco meno di 800 mq due millenni e mezzo di storia, stratificati, un prezioso, irripetibile racconto di vicende urbane: dalla laguna su cui si attesta il primo insediamento etrusco-umbro che ha impresso per sempre il proprio nome a quei dossi sabbiosi con la palificata lignea citata da Strabone, agli isolati della città di Augusto, già sede della flotta militare dei Mediterraneo orientale, su su fino alle terme severiane, agli ambienti almeno in parte, forse, destinati al culto, di IV-V secolo, allo splendido palazzetto bizantino, unico esempio, finora, di edificio a destinazione privata di quest’epoca a Ravenna. E poi tracce altomedievali e strutture dei basso Medioevo fino ai segni deli edilizia secentesca e al quartiere del secolo scorso che ne è l’erede.
Questo è ciò che leggiamo nello scavo di via D’Azeg1io e, anche se non potremo sottrarci al richiamo dei preziosi sectilia e dei pavimenti e degli emblemata musivi, straordinaria eco di una grande arte scomparsa, non dovremo dimenticare che tutt’assieme questo eccezionale palinsesto rappresenta per noi un’occasione insolita, un occasione fortunatamente non perduta di penetrare una città in gran parte ancora sconosciuta.
(N. Marini Calvani) |