1350: Destinazione cervello (viaggio allucinante II)
Ventidue anni fa [1966], in contemporanea con l’uscita del film omonimo, Isaac Asimov pubblicò Viaggio allucinante seguendo la traccia fornita dalla sceneggiatura. Il film e il libro ebbero un grosso successo, ma ad Asimov restò il rammarico di non aver potuto condurre la storia interamente a “suo” modo. Oggi, finalmente, firmando Destinazione cervello il Buon Dottore della fantascienza salda i conti con quel suo rammarico.
Siamo nel ventunesimo secolo e la coesistenza pacifica fra Est e Ovest è ormai una realtà storica, eppure un bel giorno i sovietici rapiscono uno scienziato americano abbastanza oscuro, Albert Jonas Morrison, e i servizi segreti americani se ne stanno a guardare senza muovere un dito (anzi, speranzosi che Morrison riesca dove loro hanno fallito).
Volente o nolente, l’americano dovrà collaborare con i sovietici proprio in un settore dove questi sono all’avanguardia, la miniaturizzazione molecolare, e il motivo del suo reclutamento “forzato” è presto detto: Pyotor Shapirov, l’uomo che ha dato un nuovo impulso alle tecniche di microriduzione, è in coma vittima di un incidente, e Morrison è l’unico uomo al mondo capace di intervenire sul suo prezioso cervello “dall’interno”, cercando di limitare i danni.
Quattro scienziati sovietici accompagneranno Morrison nel fantastico viaggio alla ricerca delle origini stesse del pensiero, ma tutto dovrà risolversi in dodici ore. Dodici ore di tensione interminabile, per giungere a un sorprendente colpo di scena finale.
|
|