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1251: Il movimento planetario: Keplero Johannes Kepler (in italiano, Keplero) è una figura molto enigmatica. Siamo infatti in grado di capire quello che ha fatto, ma è difficile comprendere come abbia potuto farlo. |
1252: Sulle mappe Le mappe, è indiscutibile, non sono solo indispensabili ma hanno gran fascino.
Ci permettono di orientarci, e questo non è poco, ma ci restituiscono anche una visione del mondo, la visione di chi le ha ideate. Infatti non sono il mondo, bensì una sua rappresentazione, quindi possono solo descrivere, in modo semplificato, lo spazio. |
1253: Almanacco astronomico In formato A5, contiene le effemeridi del Sole, della Luna e dei pianeti del sistema solare calcolate per Ravenna e le previsioni di marea a Porto Corsini. Contiene l'articolo: E quel giorno la terra si trovò con due lune: i sessant’anni dello Sputnik di Franco Gàbici. |
1254: L’almanacco dell’Unione Astrofihi Italiani dell’anno 2018, giunto alla sua trentanovesima edizione, è nuovamente proposto col formato cartaceo con la tradizionale suddivisione riguardo alle sezioni Sole, Luna, pianeti, occultazioni, meteore, asteroidi, comete e stelle variabili. Aspetti dettagliati sulle congiunzioni riguardanti la Luna ed i pianeti sono trattati nelle rispettive sezioni. |
1255: Atlante astronomico della Divina Commedia Affrontare la Divina Commedia nelle sue parti astronomiche non è un compito semplice. Da un lato per l’oggettiva difficoltà di molti passaggi del testo, dall’altro per i concetti astronomici espressi, che non sono affatto banali. Non da ultimo, chi si accinge a questo tentativo, si trova di fronte diverse interpretazioni di autorevoli dantisti, che però il più delle volte non hanno una specifica preparazione astronomica. O che si rivolgono a un pubblico che a sua volta non ha competenze approfondite in materia. |
1256: C'era una Volta Celeste Benché il cielo sia stato osservato assiduamente per migliaia d’anni, a tutt’oggi non è possibile disporre di uno scenario del tutto coerente e ben documentato di come sia stato pensato e descritto in dettaglio nelle diverse culture.
La letteratura odierna sui miti e le figure celesti è tuttora
frammentaria, ed è facile imbattersi in lacune e incongruenze, più
vistose quando gli studi e le pubblicazioni tendono all’approfondimento specialistico. La cosa è tanto più evidente se si esce dall’ambito meglio conosciuto della cultura classica occidentale, e dal bacino di riferimento dei Mediterraneo, come qui si è cercato di fare in qualche misura.
Da sempre, inoltre, il confine tra astronomia culturale e astrologia, come se vi debba essere un limite di competenze della prima, è stato considerato sfumato e soggettivo. È mia opinione che in tutti i tempi e in tutte le culture siano sempre esistite, anche se in modo embrionale, visioni coerenti con una logica scientifìca; e soprattutto che sia possibile e sensato esplorare il mito e la tradizione in una prospettiva scientifica. |
1257: Methanol masers reveal the magnetic field of a high mass protostar In questo lavoro utilizziamo i dati MERLIN per indagare la struttura del campo magnetico della massiccia protostella IRAS 18089-1722, analizzando osservazioni di metanolo maser a 6,7 GHz. IRAS 18089-1732 è una protostella ad alta massa ben studiata, che mostra una chimica del nucleo caldo, un disco di accrescimento e un deflusso bipolare. |
1258: Nasa - A human Adventure L’esplorazione dello spazio è una delle vicende umane più incredibili e questo volume vuol dar conto anche dello spirito e dell’eroismo di quanti sopravvissero alle missioni spaziali, senza però dimenticare il sacrificio e le perdite di quegli uomini e donne per i quali l’avventura spaziale si trasformò ¡n tragedia. |
1259: Neurobiologia del tempo Il tempo è nel mondo e nelle cose che percepiamo nel loro scorrere o è dentro di
noi? Oppure, come sostengono i fisici da Einstein in poi, il tempo è un’illusione ostinata e noi capiremo il mondo solo quando riusciremo a considerarlo senza tempo? |
1260: Occhi sull'universo La pupilla dei nostro occhio, dopo essersi abituata al buio, raggiunge un diametro massimo di 7 millimetri. Il miglior cannocchiale di Galileo aveva un obiettivo di 3,7 centimetri ma diaframmato a 2 per attenuare le aberrazioni. Lo specchio a tasselli esagonali (798 da 1,4 metri ciascuno) del telescopio europeo che nel 2024 sarà il più grande del mondo misurerà 39 metri di diametro. Una apertura maggiore significa raccogliere più luce quindi più informazioni sugli oggetti celesti che stiamo osservando |
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