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1431: Astrofisica d'oggi

- COSMOLOGIA, QUASAR E GALASSIE
La sfera di fuoco primordiale di P.J.E. Peebles e D.T. Wilkinson
L’origine delle galassie di M.J. Rees e J. Silk
L’evoluzione dei quasar di Maarten Schmidt e Francis Bello
Le righe di assorbimento degli oggetti quasi stellari di E.M. Burbidge e C.R. Lynds
Il problema dell’abbondanza dell’elio nell’universo di Margherita Hack

- EVOLUZIONE STELLARE
Come nasce una stella di B.J. Bok
Le stelle degli ammassi globulari di J. lbeñ jr.
I resti delle supernove di P. Gorenstein e W. Tucker
Stelle solide di M.A. Ruderman
I pulsar di A. Hewish
La natura dei pulsar di J.P. Ostriker
I “buchi neri” di R. Penrose

- OLTRE IL VISIBILE
Il cielo nell’infrarosso di G. Neugebauer e R.B. Leighton
Astronomia nell’ultravioletto di L. Goldberg
Il cielo ai raggi X di H.W. Schnopper e J.P. Delvaille
Radioastronomia intercontinentale di K.!. Kellermann
La rivelazione delle onde gravitazionali di J. Weber




1432: Exploration of the Solar system

L’American Institute of Aeronautics and Astronautics (AIAA) è la società tecnica che rappresenta un segmento importante di ingegneri, scienziati e studenti della professione aerospaziale. Le conoscenze tecniche riunite dei suoi 26.000 membri abbracciano tutti gli elementi del campo spaziale, compresa la tecnologia di esplorazione del sistema solare. È nostro intento rendere questa conoscenza disponibile a chiunque ne abbia bisogno o lo desideri. La presente Revisione fa parte di una serie di Valutazioni e Revisioni preparate nell'interesse pubblico dall'AIAA. Tali documenti sono scritti e assemblati da comitati ad hoc di volontari tratti principalmente dai Comitati Tecnici dell'Istituto sotto la guida e la supervisione complessiva del Comitato Attività Tecniche, e con l'assistenza del personale della Sede AIAA. Ognuna di queste pubblicazioni, inclusa la presente Rivista, è approvata per la pubblicazione al pubblico dal Consiglio di Amministrazione dell'AIAA.
Le informazioni contenute in questa Recensione dovrebbero essere considerate alla luce della seguente dichiarazione, rilasciata con rilevanza per una precedente Valutazione AIAA dal mio predecessore come Vice Presidente, Attività Tecniche e recente Presidente dell'AIAA, Dr. Holt Ashley: "...Esistono molte sfumature di punto di vista tra i contributori di questa (Review), tra i funzionari eletti e tra i membri dell'AIAA. Di conseguenza, non possiamo aspettarci un accordo universale con ogni affermazione e conclusione. L'ampio e globale sostegno ricevuto durante il processo di revisione indica, tuttavia, che il prodotto finale costituisce un giusto consenso da parte di un gruppo di professionisti informati.

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1433: Invito al firmamento: Ciò che si vede - Ciò che si conosce



1434: Universo senza confini

Il 3 dicembre 1973, dopo un viaggio di un miliardo di chilometri, la sonda spaziale “Pioneer 10” ha sorvolato Giove: un’impresa storica se si pensa che ii pianeta gigante è duemila volte più lontano della Luna, ma pur sempre un passo insignificante rispetto all’immensità dello spazio che l’uomo e già riuscito ad esplorare indirettamente con osservazioni fatte da terra. Oggi sappiamo come nascono e come muoiono le stelle, conosciamo quasi tutti i segreti della nostra galassia, siamo in grado di formulare ipotesi sull’origine dell’universo e sulle possibilità di vita nello spazio. L’anagrafe astronomica si e arricchita di nuovi “oggetti misteriosi”: le stelle di neutroni, i quasar, i “buchi neri” (dove le leggi fisiche tradizionali si scontrano con l’orizzonte dell’inconoscibile). L’astronomia dei raggi X, dell’ultravioletto, dell’infrarosso, delle microonde, ci ha aperto nuove “finestre” sull’universo, integrando le scoperte fatte con i più potenti telescopi del mondo, tanto che forse per l’uomo è venuto il momento di domandarsi non solo da dove viene e dove vive, ma anche dove il destino cosmico lo chiama.
Questi gli aspetti inquietanti della scienza del cielo affrontati da Piero Bianucci in modo divulgativo e con rigoroso aggiornamento: un invito a scoprire i segreti dell’universo non solo “teoricamente”, ma anche per mezzo dei piccoli telescopi consentiti ai dilettanti di astronomia.

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1435: Italia nucleare

Le indecisioni che hanno caratterizzato lo sviluppo dell’energia nucleare in Italia hanno finito col penalizzare gravemente l’evoluzione dei sistema energetico del Paese fino a portarlo all’attuale situazione di dissesto economico: 60 miliardi di euro è la somma complessiva che nel 2008 l’Italia ha pagato all’estero per l’importazione di fonti energetiche, mentre le famiglie e le imprese italiane pagano il chilowattora più caro dei mondo.
I ripensamenti che hanno finito con l’azzerare il sistema nucleare italiano, vanificando ingenti investimenti in tecnologia, know-how e capitale umano, sono ripercorsi attraverso la cronistoria degli avvenimenti che si sono succeduti dall’immediato dopoguerra ad oggi: l’avvio e lo sviluppo delle iniziative industriali, con la nascita del CISE e la realizzazione delle prime tre centrali nucleari; la creazione del CNRN e la progressiva dispersione degli obiettivi della ricerca; la nazionalizzazione dell’industria elettrica e il “caso Ippolito”; le corruttele legate al business del petrolio e i fallimenti della pianificazione energetica; la nascita dei movimento antinucleare, la demagogia e l’abdicazione della politica; la cancellazione dei programmi nucleari, il disinteresse e l’abbandono di ogni forma di governo del settore energetico.
Un insieme impressionante di errori dai quali oggi è indispensabile ripartire con consapevolezza per ricostruire su nuove basi l’equilibrio energetico dei Paese.




1436: C'è spazio per tutti

«Stai per cominciare a leggere la storia della geometria: cioè, lo sviluppo nel tempo del concetto di spazio. Uno studio antico, per iniziare il quale risaliremo a quattromila anni fa, e visiteremo insieme le antiche civiltà degli Egizi e degli Indiani. Ci concentreremo poi a lungo sui Greci di duemila anni fa, e termineremo infine con gli Arabi.»
Come tutte le scienze, anche la geometria affonda le sue radici nella notte dei tempi. Ricostruirne la storia significa ripercorrere il cammino stesso della civiltà umana, e individuare le tracce lasciate da questa disciplina nelle opere d’arte di tutte le epoche e di tutti i popoli.
A cominciare per esempio dalle piramidi, che ci rivelano le conoscenze degli Egizi nel campo dei poligoni e dei solidi. O dallo Sri Yantra, un antico e misterioso oggetto di culto indiano che nasce da una complessa intersezione di triangoli. Fino all’arte contemporanea, dove scopriamo la struttura nascosta nei singolari dipinti di Salvador Dalì, o ci soffermiamo sull’arte astratta di Kandinsky e Mondrian, le cui opere sembrano essere state pensate appositamente per illustrare un testo di geometria.
Con il suo consueto stile, sempre leggero e divertente, Piergiorgio Odifreddi trasforma quello che è stato e continua a essere uno dei peggiori incubi scolastici per gli studenti di ogni generazione in un viaggio attraente, ricco di sorprese e di curiosità. Una straordinaria occasione per riscoprire in una nuova luce vecchie conoscenze come Pitagora, Euclide e Archimede, per abbandonare timori e stereotipi, e partire con entusiasmo alla conquista dello spazio geometrico.

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1437: Einstein ed io

1896, Politecnico di Zurigo. Mileva Marić è l’unica donna ammessa al corso di laurea in Matematica e Fisica. In quegli anni le donne che vogliono studiare, in particolare le materie scientifiche, non hanno vita facile, ma Mileva è intelligente, tenace, preparata e ce la fa. Tra i suoi compagni di classe c’è anche un diciottenne di nome Albert Einstein. I due si innamorano tra i banchi di scuola e, malgrado le difficoltà, iniziano a frequentarsi. Mileva e Albert si sposano e resteranno insieme per vent’anni. A corredo, la musica, le gite con i figli, gli esperimenti mentali, le discussioni al Café Metropol e le ore trascorse insieme a far viaggiare la testa fino alla nascita della teoria della relatività ristretta. Poi il divorzio, che inaugurerà la nuova vita di Einstein, quella del Nobel e del successo.
Gabriella Greison ci racconta, attraverso la voce di Mileva, con la sua mentalità scientifica fatta di elenchi, classifiche, amore per i numeri, angoli retti da contare e una memoria formidabile, la loro vita familiare, la vita privata di due teste fatte per la fisica. Sullo sfondo, la società di quegli anni e la loro voglia di cambiare il mondo.




1438: Le scienziate che misurarono il cielo

Dalla fine del XIX secolo, grazie alla lungimiranza del suo direttore e all’interesse per l’astronomia di due ereditiere americane, l’osservatorio di Harvard iniziò ad assumere alcune donne, creando un settore di occupazione femminile piuttosto insolito per l’epoca, a maggior ragione nel baluardo maschile di quell’università.
Le signore dell’“harem” — a volte il gruppo era indicato con questo nomignolo vagamente dispregiativo — avevano età molto diverse ed erano esperte in matematica, astronome dilettanti o mogli, sorelle e figlie dei professori. Alcune avevano un titolo di studio, altre erano solo delle appassionate.
A loro venne affidato il compito di analizzare i risultati di un progetto fondamentale per l’osservatorio: fotografare sistematicamente il cielo nell’arco di decenni.
Immerse in un vero e proprio “universo di vetro” composto da circa mezzo milione di lastre fotografiche, queste donne contribuirono a gettare le basi della moderna astronomia: elaborarono un sistema di classificazione delle stelle tuttora in uso, fecero alcune ipotesi fondamentali sulla composizione chimica degli astri e definirono una scala per la misurazione delle distanze nello spazio.
Una vicenda quasi sconosciuta, ma fondamentale per la storia della scienza, che per la prima volta viene raccontata da Dava Sobel grazie anche ai testi inediti dei diari e delle lettere delle protagoniste.

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1439: Farsi spazio

Paolo Nespoli, ingegnere e astronauta, ha fatto parte dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per quasi trent’anni, di cui venti distaccato alla NASA a Houston. Prima della sua conversione allo spazio è stato Istruttore di paracadutismo e poi Incursore dell’Esercito italiano, col quale, nel 1982-84, ha prestato servizio nel Contingente italiano della Forza multinazionale di pace in Libano. Laureatosi con un Bachelor e un Master in Ingegneria aeronautica e astronautica a New York, dopo un lungo percorso è stato selezionato nel 1998 come astronauta professionista, coronando il suo sogno di bambino. Nella sua carriera ha volato nello spazio ben 3 volte: nel 2007 sullo Space Shuttle americano e, nel 2010-11 prima e nel 2017 poi, sulla navicella russa Soyuz, sempre alla volta della Stazione Spaziale Internazionale, dove ha vissuto e lavorato per 313 giorni.
Oggi si dedica a riportare a terra, nel campo educativo e professionale, le sue esperienze spaziali e non.




1440: Fino alla fine del tempo copertina



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