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1381: Le onde gravitazionali

Le onde gravitazionali, ora scoperte a un secolo dalla predizione di Einstein, hanno aperto una nuova era per la fisica e per la nostra conoscenza dell’universo, che per la prima volta ci appare come un oceano in tempesta, dove Io spazio e il tempo vengono continuamente piegati e distorti. Ogni cosa che si muove nello spazio — dalle stelle ai buchi neri e perfino noi stessi, anche solo sollevando un dito — emette onde gravitazionali, le distorsioni dello spazio-tempo previste dalla relatività di Einstein. La loro individuazione, nel 2015, ha segnato il culmine cii un avventura scientifica e tecnologica — con l’Italia in prima fila — volta a rilevare queste vibrazioni che all’origine, milioni o miliardi di anni fa, avevano un’energia pari a quella emessa da tutte le stelle cieli universo visibile, ma che giunte sulla Terra sono divenute infinitamente più piccole di un nucleo atomico. Si è aperta così una finestra del tutto nuova sul cosmo, che ci può svelare preziose informazioni sulla sua nascita, la sua struttura e la sua evoluzione: per esempio, portando fino a noi la “firma gravitazionale” di ciò che è accaduto subito dopo il Big Bang.
Contiene:
- Il nuovo linguaggio della fisica di Giorgio Rivieccio
- La lezione di Fulvio Ricci
- Cosa resta da scoprire di Fulvio Ricci
- Cronologia a cura della redazione
- Le risposte della scienza a cura della redazione
- Le parole della fisica a cura della redazione
- Letture consigliate




1382: La relatività e lo spazio-tempo

Nata da un’ossessione sulla velocità della luce che perseguitò Einstein dall’età di 16 anni, la teoria della relatività ha cambiato per sempre i concetti fondamentali della fisica, come spazio, tempo, massa, energia. E ci ha fatto capire che la realtà non è come la percepiamo con i sensi, ma deve essere decodificata con nuove rappresentazioni mentali. La teoria della relatività può essere vista come l’ultima tappa dell’evoluzione del pensiero umano sullo spazio e sul tempo. Einstein rivoluziona questi concetti: lo spazio non ha per tutti le stesse dimensioni, ii tempo non scorre allo stesso modo per tutti. Lo spazio-tempo da un lato è il padrone della materia e dei suoi movimenti, dall’altro ne è schiavo, deformandosi secondo il suo volere. Come diceva lo scienziato, «l’impossibilità che il nostro momento presente sia contemporaneamente ii momento presente altrove può turbare il nostro senso comune. Ognuno ha il suo adesso, e non è lo stesso momento per tutti. È una conseguenza inevitabile del fatto che qualsiasi comunicazione, qualsiasi manifestazione di esistenza di un evento, impiega dei tempo ad arrivare a destinazione».
Contiene:
- Non è come sembra di Giorgio Rivieccio
- La lezione di Eugenio Coccia
- Cosa resta da scoprire di Eugenio Coccia
- Cronologia a cura della redazione
- Le risposte della scienza a cura della redazione
- Le parole della fisica a cura della redazione
- Letture consigliate

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1383: La Fisica delle particelle

Noi stessi, e ogni altra forma di materia visibile dell’universo, siamo un concentrato di particelle e di forze che le tengono legate: ora i fisici hanno identificato tutte le tessere di questo puzzle e le hanno messe insieme in modo impeccabile. Ma hanno anche capito che, al di là di questo modello perfetto, c’è una nuova fisica da scoprire.
La scoperta della particella di Higgs, nel 2012, ha posto il sigillo definitivo alla caccia agli ingredienti elementari del mondo, con il completamento del Modello Standard. Si è trattato di un’impresa durata decenni, nella quale i fisici teorici hanno postulato le caratteristiche e il comportamento di questi elementi, che non si possono né vedere né toccare, e i fisici sperimentali, facendo scontrare particelle a una velocità prossima a quella della luce nei giganteschi acceleratori, sono riusciti a identificarli attraverso le tracce del loro passaggio, eventi che spesso durano infinitesime frazioni di secondo.
Chiuso un capitolo, ora se ne apre un altro: l’esplorazione della “materia esotica” che sfugge ai dettami dei Modello Standard ma che i fisici ritengono esista, negli interstizi del mondo.
Contiene:
- Perfetto, troppo perfetto di Giorgio Rivieccio
- La lezione di Daniele del Re e Marcella Diemoz
- Cosa resta da scoprire di Daniele dei Re e Marcella Diemoz
- Cronologia a cura della redazione
- Le risposte della scienza a cura della redazione
- Le parole della fisica a cura della redazione
- Letture consigliate




1384: I buchi neri

Considerati “inghiottitoi cosmici” che divorano materia e luce restando perciò invisibili, i buchi neri accartocciano lo spazio-tempo come un foglio, comprimendolo fino alle dimensioni di un punto, la singolarità dove la nostra fisica, inclusa la stessa relatività come la conosciamo, non può funzionare. Ma piano piano stanno svelando i loro segreti. Previsti addirittura nel Settecento, i buchi neri sono ovunque, anche nella nostra galassia, apparentemente quiescenti e incorporei, ma pronti a ingoiare qualsiasi cosa capiti loro a tiro. La materia che vi si avvicina non può che precipitare verso la loro singolarità centrale, dove il tempo si estingue e una massa come quella di milioni o miliardi di Soli si concentra in un punto, con una densità infinita. Gli scienziati hanno cominciato negli ultimi anni a infrangere il mistero che li circonda, così da ottenere sempre più informazioni da essi, trasformandoli anche nell’estremo laboratorio scientifico dell’universo, dove mettere alla prova le teorie più avanzate della fisica per capire cosa accade quando la gravità diventa padrona del mondo mentre tutto il resto si annulla.
Contiene:
- Il convitato di pietra di Giorgio Rivieccio
- La lezione di Tomaso Belloni
- Cosa resta da scoprire di Tomaso Belloni

- Cronologia a cura della redazione
- Le risposte della scienza a cura della redazione
- Le parole della fisica a cura della redazione
- Letture consigliate

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1385: La meccanica quantistica

Nel mondo degli atomi la realtà cambia e si biforca: la certezza diviene probabilità, una particella di luce può attraversare un vetro e riflettersi allo stesso tempo, un bit può assumere due valori diversi contemporaneamente. Ma anche noi stessi siamo tatti di questa materia.
La meccanica quantistica «è la fine dell’innocenza deiia fisica classica», ha detto il fisico Brian Greene. Tutti gli elementi dell’universo non funzionano più come un perfetto meccanismo i cui costituenti hanno uno stato e un destino definito e ineluttabile. Possono trovarsi in una sovrapposizione di situazioni diverse e opposte, quindi imprevedibili, perfino influenzarsi a distanza istantaneamente e modificarsi anche per ii semplice fatto che li osserviamo. Eppure la meccanica quantistica funziona, non è mai stata contraddetta e ha permesso la nascita dei semiconduttori e dei laser. Siamo noi a dover cambiare la maniera di vedere questo mondo: i paradossi quantistici, diceva Richard Feynman, «sono solo un conflitto tra la realtà e il modo in cui pensiamo che debba essere».
Contiene:
- L’altro teatro del mondo di Giorgio Rivieccio
- La lezione di Augusto Smerzi e Guglielmo Maria Tino
- Cosa resta da scoprire di Augusto Smerzi e Guglielmo Maria Tino
- Cronologia a cura della redazione
- Le risposte della scienza a cura della redazione
- Le parole della fisica a cura della redazione
- Letture consigliate




1386: L'unificazione delle forze

Una sola legge che presieda a tutti i fenomeni deli universo: è l’obiettivo delle teorie e degli esperimenti che si propongono di unificare le forze — dalla gravità a quelle nei nuclei atomici — in una sola, la ricerca del Motore Primo, un sogno antico quanto il pensiero umano. Tutte le cose sono fatte di atomi, ciascuno indistinguibile dai suoi simili, ma allora perché le forze che li tengono insieme e li fanno interagire sono così diverse?
Finora i fisici sono riusciti a unificare via via le forze che si pensava fossero distinte (come elettricità e magnetismo) e sono giunti a riunire, almeno parzialmente, due delle forze ormai riconosciute come fondamentali. Il fine ultimo è cercare quella “teoria dei tutto” che comprenda in una sola formulazione tutti i fenomeni fisici conosciuti, compresa la gravità, una forza profondamente diversa dalle altre.
Per farlo, bisogna guardare a particelle e forze con occhi diversi, individuando una cornice “superiore” (per esempio, supersimmetria, supergravità, superstringhe) che le possa contenere, come manifestazioni particolari di una stessa rappresentazione fisica.
Contiene:
- Tutto in uno di Giorgio Rivieccio
- La lezione di Gianguido Dall’Agata e Fabio Zwirner
- Cosa resta da Scoprire di Gianguido Dall’Agata e Fabio Zwirner

- Cronologia a cura della redazione
- Le risposte della scienza a cura della redazione
- Le parole della fisica a cura della redazione
- Letture consigliate

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1387: L'energia

Non possiamo vederla né toccarla, eppure l’energia e l’anima dei mondo. È presente in ogni trasformazione, in ogni processo . biologico e fisico, e la sua quantità resta sempre la stessa. È un concetto immaginario che però si trasforma in numeri, in una precisa realtà, perché attorno a esso ruota tutta la fisica. Intuita già nel ‘Seicento dal poeta inglese Henry More come «l’operatività, l’efflusso o l’attività di ogni cosa esistente», l’energia è una proprietà della materia che interviene solo quando accade qualcosa: una trasformazione, un movimento, una radiazione, uno scontro tra particelle, ma anche ogni processo biochimico degli esseri viventi.
È indescrivibile in modo univoco in quanto cambia veste a seconda dei fenomeno in cui è coinvolta, ma non si crea e non si distrugge (con la relatività il concetto si è allargato alla massa/energia) e tutta quella che c’è nell’universo resta e resterà costante. L’energia non ha nulla di concreto ma permette di misurare i più diversi fenomeni reali, perché, come sottolineava colui che la definì nell’Ottocento, Lord Kelvin, «puoi dire di conoscere una qualunque cosa solo se la esprimi in numeri».
Contiene:
- L’energia non esiste di Giorgio Rivieccio
- La lezione di Nicola Ludwig
- Cosa resta da scoprire di Nicola Ludwig
- Cronologia a cura della redazione
- Le risposte della scienza a cura della redazione
- Le parole della fisica a cura della redazione
- Letture consigliate




1388: Dal nulla all'universo

Rincorrere il tempo all’indietro, verso l’istante zero, quando anche lo spazio ha avuto inizio, per capire in che modo l’universo è cominciato, perché è così, e come potrà finire. Con gli strumenti più avanzati, sulla Terra e a bordo di satelliti, i fisici oggi riescono a esplorare le regioni estreme dello spazio e del tempo per arrivare oltre l’epoca in cui l’universo si è formato cosi come lo vediamo, quando era ancora invisibile perché opaco e, prima ancora, quando — subito dopo il Big Bang — si sono costituite la materia e le forze che la tengono insieme.
È una ricerca che si avvale di idee brillanti e tecnologie all’avanguardia, rivolte a cercare i “fossili” dell’epoca, tracce (radiazioni, particelle) che l’universo in formazione ci ha lasciato, sia pure ben nascoste in fenomeni rari e in eventi da scoprire via via che le conoscenze progrediscono. Ormai siamo arrivati a individuare come doveva presentarsi l’universo quando esisteva solo da qualche miliardesimo di secondo; resta il velo ultimo, il più difficile da sollevare, per ripercorrere quegli istanti infinitesimi che ci separano dall’inizio di tutto.
Contiene:
- Tornare all’istante zero di Giorgio Rivieccio
- La lezione di Massimo Pietroni
- Cosa resta da scoprire di Massimo Pietroni
- Cronologia a cura della redazione
- Le risposte della scienza a cura della redazione
- Le parole della fisica a cura della redazione
- Letture consigliate

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1389: La materia oscura e l'energia oscura

L’universo che conosciamo è solo la punta di un iceberg: il 96% è “sommerso” composto da materia ed energia “oscure”, perché sconosciute. La caccia a queste realtà invisibili sta impegnando i ricercatori di tutto il mondo.
Sappiamo che esistono, sappiamo dove possono essere, ma non sappiamo ancora cosa sono. La materia e l’energia oscura rappresentano gli enigmi più macroscopici della fisica: pervadono il cosmo formandone la grandissima parte e sono responsabili di fenomeni altrimenti inspiegabili, come la quantità di materia visibile delle galassie, decisamente inferiore a quella necessaria per tenerle insieme, e la misteriosa accelerazione dell’espansione dell’universo, da poco scoperta. A mano a mano i fisici stanno eliminando i possibili candidati a rappresentare la materia oscura per arrivare a definirne la natura. Mentre per l’energia oscura il dilemma è un altro: si tratta di un’energia repulsiva ignota o è la legge di gravitazione a dover essere modificata?
Contiene:
- L’universo c’è ma non si vede di Giorgio Rivieccio
- La lezione di Giuliana Fiorillo e Nicolao Fornengo
- Cosa resta da scoprire di Giuliana Fiorillo e Nicolao Fornengo
- Cronologia a cura della redazione
- Le risposte della scienza a cura della redazione
- Le parole della fisica a cura della redazione
- Letture consigliate




1390: La teoria del caos

Per i fisici il caos non è più disordine, confusione, inesplicabilità: hanno imparato a leggerlo ed elaborare teorie per stabilirne l’andamento, il comportamento, l’evoluzione, ma anche i limiti alla sua predicibilità.
Una pentola che bolle, le turbolenze dell’atmosfera, i movimenti dell’acqua negli oceani, ma anche i moti dei pianeti dei sistema solare, il ritmo dei nostro cuore, l’attività del nostro cervello: sono tutti sistemi caotici, a lungo considerati impossibili da descrivere matematicamente. Ora invece il caos è stato “domato”: anche se non è possibile prevedere il destino di questi sistemi con la massima precisione, si può capire dove, quando e in che modo si avvieranno lungo sentieri che si biforcano in continuazione, ramificandosi verso i possibili futuri di un solo passato (come scriveva Borges in uno dei suoi più affascinanti racconti). La teoria del caos sostituisce la probabilità alla certezza e soprattutto permette di calcolare fin dove ci si può spingere a predire l’evoluzione di un sistema. E, per rimanere nella nostra vita quotidiana, ci insegna a stabilire il grado di approssimazione delle previsioni meteorologiche a lungo termine, oggi molto di moda.
Contiene:
- Kaos contro kosmos di Giorgio Rivieccio
- La lezione di Roberto Benzi
- Cosa resta da scoprire di Roberto Benzi
- Cronologia a cura della redazione
- Le risposte della scienza a cura della redazione
- Le parole della fisica a cura della redazione
- Letture consigliate

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