copertina 851: Longitudine

Nel 1714 il Parlamento inglese offrì una ricompensa di ventimila sterline in oro (l'equivalente di 10 milioni di euro) a chi avesse scoperto come determinare la longitudine di una nave nell'oceano.
Astronomi famosi come Galileo, Cassini, Huygens, Newton e Halley avevano cercato invano in passato una soluzione rivolgendosi alla Luna e alle stelle.
La posta in palio stimolò altri ad avanzare proposte.
Fu un orologiaio autodidatta, l'inglese John Harrison, a trovare la soluzione: bastava che ogni nave fosse equipaggiata con un cronometro in grado di segnare sempre l'ora "esatta", quella di Londra, ad esempio, e un semplice confronto con l'ora locale avrebbe istantaneamente fornito la longitudine della nave.
Questo libro è la storia avventurosa dei quarant'anni di sforzi che furono necessari a Harrison non solo per costruire e perfezionare quel cronometro, ma per persuadere la comunità scientifica dell'efficacia del suo metodo.



852: Incertezza

Nel 1927 il giovane fisico tedesco Werner Heisenberg sfidò secoli di conoscenze scientifiche introducendo il "principio di indeterminazione". Attraverso la nuova teoria quantistica Heisenberg dimostrava che dall'osservazione di un fenomeno si può ottenere un'informazione solo a costo di perderne un'altra. La sua teoria implica che quantità e concetti scientifici non hanno un significato assoluto e indipendente, ma che lo acquistano soltanto grazie agli esperimenti usati per misurarli. Un'asserzione che insidia la credenza che la scienza possa rivelare il mondo fisico con precisione illimitata e che fece di Heisenberg il diretto avversario di Albert Einstein. Niels Bohr, mentore di Heisenberg e amico di Einstein, si trovò a mediare fra i due. Einstein era per istinto e intellettualmente deciso a dimostrare la falsità del principio di indeterminazione. Heisenberg, che rappresentava una nuova generazione di fisici, era sicuro del suo ragionamento e rispose a ogni obiezione.
Bohr capì che Heisenberg aveva ragione, ma riteneva essenziale il supporto di Einstein per divulgare le scioccanti implicazioni del principio elaborato da Heisenberg. In questo libro David Lindley narra la storia di questa lotta, dei suoi protagonisti e delle sue molteplici e affascinanti implicazioni, facendo rivivere uno dei momenti più importanti del pensiero scientifico.



copertina 853: La particella mancante

Quella di Majorana è una figura davvero affascinante nella storia della nostra cultura. Fu senza dubbio una delle menti scientifiche più brillanti dello scorso secolo, il solo paragone possibile credo sia quello con Albert Einstein; ma un carattere a dir poco peculiare e la precoce scomparsa lo relegherebbero nel patrimonio di conoscenze specifiche dei fisici se non fosse per le modalità di quella precoce scomparsa che ne hanno fatto quasi una star mediatica.
Leonardo Sciascia, suo conterraneo, dedicò al “Caso Majorana” un libro splendido, ampiamente e giustamente citato da Magueijo. Però il grande fisico fu molto più della sua enigmatica uscita di scena: che si sia suicidato buttandosi in mare o ritirato dal mondo rinchiudendosi in convento, oppure sia stato rapito da fantomatici emissari di una fantomatica potenza straniera, ciò che di lui è importante è un lavoro scientifico che, rimasto esiguo per le bizzarrie del suo carattere e la brevità della sua stagione, tuttavia continua a essere fonte di possibili sviluppi teorici e conoscenze pratiche a oltre sette decenni da quando di lui si sono perdute le tracce. E ciò che di lui è davvero affascinante ancora una volta non è la sua scomparsa: Ettore Majorana fu uomo e scienziato tormentato e complesso.



854: Il grande racconto delle stelle

In principio furono le stelle. Se il primo a vedere "astri infiniti splendere nel buio" è Omero, poeti e scrittori di tutte le letterature sono stati rapiti dall'incanto del cielo stellato.
Su tutti, Dante, che nella "Commedia" si volge alle stelle all'inizio e alla fine del poema, e al termine di ciascuna cantica. Trapuntano dovunque le volte delle chiese e delle moschee, illuminano mille capolavori della pittura, da Giotto a van Gogh e a Rothko. Ispirano musiche sublimi, da Händel a Haydn, da Verdi a Wagner, come pure folgoranti sperimentazioni contemporanee.
Ma il racconto delle stelle intesse di vibrante bellezza anche civiltà lontane, dalla Persia all'India, alla Cina. Sapienti e visionarie, queste pagine esplorano i pensieri e i sogni, gli interrogativi, i fantasmi, i terrori, le speranze che l'umanità ha consegnato alle stelle attraverso il tempo.

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855: Astronomia: almanacco 2013 (UAI)

Pagine dense di informazioni fondamentali per tutti gli Astrofili.
Il compagno di tutto un anno di serate osservative, da tenere a fianco del telescopio.
Il più preciso ed accurato Almanacco Astronomico italiano, giunto alla trentaquattresima edizione.
Realizzato da Giuseppe De Donà, con il contributo di tutte le Sezioni di Ricerca UAI e di tanti altri collaboratori, è uno strumento indispensabile ad ogni Astrofilo.




856: Almanacco astronomico per l'anno duemilatredici
(Planetario di Ravenna)

In formato A5, contiene le effemeridi del Sole, della Luna e dei pianeti del sistema solare calcolate per Ravenna e le previsioni di marea a Porto Corsini.
Contiene gli articoli:
- “Anton Maria Schyrleus ... chi era costui” di Carlo Fazzi Fogli;
-
“I primi quarant’anni dell’ARAR” di Paolo Morini.

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857: Fotografia e astronomia nelle immagini degli Archivi Alinari e dell'Osservatorio astrofisico di Arcetri

Rarissimi e inediti materiali documentano la storia del mezzo fotografico applicato allo studio del cielo. Lo strumento fotografico costituisce un momento essenziale, addirittura rivoluzionario nello studio dell'astronomia così come quello di tutti i vari rami della ricerca: oggi, addirittura, appare difficile immaginare un valido lavoro scientifico senza l'ausiolio della fotografia.
Il volume documenta proprio come la storia della fotografia si sia intrecciata a quella dei moderni studi astronomici e abbia coinvolto tecniche e mezzi che, in moltissimi casi, hanno permesso di "formare" al loro avvenire fenomeni naturali altrimenti quasi inafferrabili.
Con dedica per il XL anniversario dell'associazione ARAR.




858: Annuario per il 1979

Curato dall'Osservatorio astrofisico di Arcetri (Arcetri) l’annuario contiene gli elementi del calendario e un elenco dei lavori eseguiti dal personale dell’Osservatorio nel 1977. L’edizione è stata curata dal dott. Landini. Il calcolo delle effemeridi dei Sole e della Luna è stato eseguito dal Sig. Miccinesi. La cordiale e disinteressata collaborazione dell’Istituto Geografico Militare ha permesso, come negli anni scorsi, di dare una degna veste tipografica all’Annuario.

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859: Orione vol.2
anni 1980 – 1981

Contiene i quattro numeri trimestrali del 1980 (1-4) e i quattro numeri del 1981 (5-8),

Per rilegare il volume precedente 1978-1979 (numeri 1-9) all'associazione mancano i numeri 1, 2 e 3 (gennaio-giugno) del 1978.

Precedentemente agli astrofili venivano inviati comunicazioni ciclostilate.




860: Orione vol.3
anni 1982 – 1983

Contiene i quattro numeri trimestrali del 1982 (1-4) e i quattro numeri del 1983 (5-8),

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