|
1171: I segreti di angeli e demoni Dan Burstein torna con un nuovo, stimolante libro, scritto con Arne de Kreijzer, che approfondisce le questioni più spinose e controverse contenute nel best-seller di Dan Brown “Angeli e demoni”. Per esempio, quanto è affidabile la ricostruzione che fa Brown dell’operato del conclave alla morte dei papa? E chi è veramente sepolto nella tomba di san Pietro, il primo pontefice? Spaziando dalla storia dell’arte ai più recenti enigmi della scienza, i due autori riportano le voci degli esperti più quotati - dagli storici ai cognitivisti, dagli astronomi agli studiosi di nanotecnologie - nei vari campi toccati dalla narrazione. Il repertorio è vastissimo: gli elementi simbolici, magici e mitologici presenti nella scultura dei Bernini, la plausibilità dei contenitori di antimateria, i rapporti tra la Chiesa e Galilei, gli Illuminati e le teorie della cospirazione (analizzate tanto nei loro aspetti sociali e psicologici quanto nelle ripercussioni sulla politica contemporanea), senza fermarsi nemmeno di fronte ad argomenti scabrosi come 1’attendibilità anatomopatologica delle scene più cruente del romanzo. In queste avvincenti quanto documentate pagine il lettore di Brown troverà quindi soddisfazione a ogni sua curiosità. |
1172: I tempi sono maturi Ma a fronte di tanta informazione, talora contraddittoria, del mondo che sta dietro alle carte del tempo, poco o nulla si sa. Queste pagine sono la risposta a molte curiosità che abbiamo sempre avuto a proposito dei fenomeni atmosferici. Non sono un vero e proprio manuale, meno che mai un trattato scientifico ma un racconto con nozioni pratiche, con soggetto noi, le piogge, i venti e la scienza che li studia. |
1173: Il genio e il gentiluomo Purtroppo non sembra essere rimasta alcuna documentazione fotografica dell’unico incontro tra Albert Einstein e Gregorio Ricci Curbastro: possiamo solo immaginarci la cordiale e appagante stretta di mano tra l’istrionico genio di Ulm e il taciturno gentiluomo di Lugo. Ciascuno dei due aveva un notevole debito di riconoscenza nei confronti dell’altro: senza il calcolo di Ricci, quasi sicuramente — per non dire sicuramente — Einstein non sarebbe mai riuscito a sostanziare i suoi più felici pensieri scientifici. D’altra parte, con l’emergere della relatività generale, il fior fiore dei matematici e dei fisici teorici di mezzo mondo cominciò a studiare, utilizzare e approfondire quel calcolo così potente, così efficace, eppure per così tanto tempo rimasto nell’ombra. |
Nell’universo razionale della matematica, i numeri primi, cioè divisibili soltanto per se stessi e per 1, si susseguono con un ritmo inafferrabile, apparentemente illogico: 2, 3, 5, 7, 11, 13... Cogliere un ordine nella loro sequenza, trovare una regola che permetta di stabilire quale sia, ad esempio, il miliardesimo numero primo, avrebbe implicazioni fondamentali, e non solo per la matematica. |
1174: L'enigma dei numeri primi |
1175: Lezioni di Maria Curie Nel periodo 1907-1908, per iniziativa di Marie Sklodowska sposata Curie (1867-1934), un gruppo di colleghi dell’Università della Sorbona — scienziati e umanisti dei calibro di Paul Langevin, Jean Perrin, Jacques Hadamard — condusse un’originale esperienza di insegnamento rivolta ai propri figli all’epoca adolescenti. Un’era di intensa eccitazione e divertimento si aprì per una dozzina di ragazzi che, dispensati dal liceo, andavano ogni giorno ad ascoltare una lezione tenuta da un insegnante di prim’ordine ... |
1176: L'uomo che scoprì il tempo “Via sulle navi, filosofi!” Seguendo la caravella di Colombo che scopre il Nuovo Mondo o la “navicella dell’ingegno” che porta Galileo a osservare montagne sulla Luna o il brigantino su cui Darwin concepì la sua teoria dell’evoluzione, piuttosto che l’agile barchetta scozzese con Hutton verso Siccar Point. Ma fuori dalle sacrestie e dalle aule universitarie, verso le verità più sconcertanti e scomode, come quella che la Terra è molto più vecchia dei canonici 6.000 anni delle Sacre Scritture, sicché l’uomo che alcuni vorrebbero fatto a immagine e somiglianza di Dio non è più il Signore dei Tempo, ma solo una creazione minima entro il processo con cui si è formata la Terra ed è comparsa la vita sul Globo. |
1177: Machina mundi Mettendo in discussione i sistemi e i dogmi esistenti, gli astronomi del Rinascimento hanno gradualmente gettato le basi per il concetto moderno di Universo. Abbiamo scelto di basare la storia di questa mostra itinerane “Machina Mundi” sui giganti eruditi Nicolaus Copernicus, Tycho Brahe, Johann Kepler, Galileo Galilei e Isaac Newton. Naturalmente ce n'erano di più, ma questi cinque hanno fatto i progressi più importanti. La storia di come è stato creato il concetto moderno di Universo è un viaggio attraverso due secoli da Frombork nel nord della Polonia, l'isola di Ven in the Sound tra Danimarca e Svezia, Praga del Sacro Romano Impero, il centro accademico di Firenze a Cambridge e Woolsthorpe. Quando Newton adattò l'ultimo pezzo del puzzle alla sua legge di gravità, confermò l'ipotesi eliocentrica di Copernico. La storia di come gli astronomi del Rinascimento hanno trasformato l'astronomia da una filosofia a una scienza fornisce un utile promemoria del significato della cooperazione internazionale e offre anche al pubblico di oggi la possibilità di vedere che le questioni fondamentali e le forze motivanti dell'astronomia sono più o meno le stesse ora come loro erano allora, e che il singolo ricercatore è ancora affascinato dalla struttura di base dell'Universo. Quando i ricercatori moderni siedono assorti davanti al monitor di un computer, è lo stesso fascino per l'Universo che Tycho e Galileo hanno provato dietro il quadrante e il telescopio. |
1178: Manuale dell'astrofilo Lo scopo principale di questo manuale è quello di mettere il neoappassionato in grado di orientarsi nella volta celeste e di padroneggiare con una certa conoscenza di base gli strumenti più idonei per l’osservazione e lo studio del cielo. |
1179: Perché piove sempre sul bagnato ? Record, curiosità, storia della meteorologia stanno tutti lì a indicare che il clima sui nostro pianeta ha avuto sempre una variabilità, periodi di caldo alternati a ere glaciali. Però l’estate del 2003 passerà alla storia |
1180: Pier Luigi Ighina profeta sconosciuto Per Luigi Ighina, profeta sconosciuto, ma soprattutto incompreso. A pochi mesi dalla morte avvenuta l’8 gennaio 2004, viene pubblicato questo libro a cura di un gruppo di amici e collaboratori che gli hanno voluto veramente bene e che hanno riconosciuto in lui un profeta e un grande maestro. Esso rappresenta un estremo tentativo di far comprendere al mondo un messaggio che Ighina si è sforzato in tutti i modi di diffondere durante tutto l’arco della sua lunga vita (era nato a Milano il 23 giugno 1908), ricevendo in cambio solo incomprensione e derisione. |
home page ARAR Biblioteca | E-mail Il Planetario |