Astronomia con riga, compasso...e goniometro (Marco Marchetti)
Con queste righe vorrei raccontare ai più giovani (e ricordare ai non più giovanissimi) come si faceva astronomia ai tempi in cui termini come 'Internet' e 'Personal Computer' si potevano trovare solo nei romanzi di fantascienza. Non ricordo con precisione quando ho cominciato ad interessarmi di astronomia; prestissimo direi. I miei ricordi si perdono nella notte dei tempi (metà dei mitici anni '60). Ero un bambino e mio padre mi portava a passeggiare lungo la spiaggia di fronte a casa, in prossimità dell'attuale Bagno Hoopipka (allora Bagno Roma) in viale delle Nazioni (allora via della Pace) a Marina di Ravenna (allora Marina di Ravenna, almeno qualcosa non è cambiato). Sotto un cielo che traboccava di stelle mio padre mi raccontava quel poco che sapeva di astronomia: le sette stelle dell'Orsa Maggiore, quelle dell'Orsa Minore (erroneamente mi indicava le Pleiadi, come molti fanno tuttora) e la fascia luminosa della Via Lattea. |
Per diversi anni la mia morbosa e crescente curiosità "astronomica" poté essere soddisfatta solo sui libri di scuola, con le domande che ponevo alla maestra delle elementari (all'esame di quinta mi fecero simulare il movimento della Luna attorno alla Terra e contemporaneamente attorno al Sole), ai professori delle scuole medie (all'esame di terza media mi chiesero che cosa è la fotosintesi clorofilliana) ed infine su quello che trovavo sulle enciclopedie per ragazzi; faccio presente che in Italia in quegli anni non esisteva alcuna rivista di divulgazione astronomica. La svolta epocale avvenne nel marzo 1974: avevo da poco compiuto 15 anni e su consiglio di un carissimo amico (il marrano oggi è un emerito professore di musica e ha abbandonato da tempo la nobile passione) acquistai presso la fornitissima libreria 'Belle Arti' di Ravenna (che occupava un vastissimo locale fra via Mazzini e via Baccarini presso Piazza dei Caduti) un libriccino in edizione tascabile della Longanesi dall'accattivante titolo 'Astronomia Pratica' per la modica cifra di £. 450. Il libercolo si rivelò ben presto essere una inesauribile fonte di informazioni; al prezzo di quattro bomboloni alla crema ero entrato in possesso di una miniera d'oro! |
L'autore (Wolfang Schroeder), illustra in maniera semplice e concisa tutti i principali temi astronomici ed in modo altrettanto chiaro descrive il movimento della Luna e dei pianeti affrontando i problemi relativi al calcolo della loro posizione; infine viene racconta come costruirsi di un piccolo cannochiale ed un astrolabio con materiali poveri (legno e plexiglas). E così, armato di squadra, riga, compasso, goniometro, carta millimetrata, una discreta abilità e velocità manuale nel fare i conti e di un entusiasmo che rasentava la follia, |
cominciai a fare montagne di calcoli; i risultati non tardarono ad arrivare: uscivano dalla penna con la potenza di un torrente in piena. La soddisfazione fu immensa quando scoprii che effettivamente Luna e pianeti venivano a trovarsi nella posizione calcolata e che le eclissi avvenivano con le tempistiche ricavate mesi prima (ovviamente con un margine di errore che, vista la povertà degli strumenti impiegati, non era poi troppo alto). Cominciai a cimentarmi in un lavoro che fino a poco tempo prima apparteneva al mondo dei sogni: la realizzazione di veri e propri calendari astronomici per gli anni a venire. |
Le figure 2 e 3 mostrano il calcolo dell'eclissi totale di Luna avvenuta durante la notte fra il 18 e 19 novembre 1975 ed il calendario astronomico per l'anno 1978. Ritengo utile soffermarmi sul calendario: in ascissa sono riportati i mesi dell'anno mentre in ordinata è riportata la longitudine eclittica. Nel grafico notiamo la linea del Sole (contraddistinta da un pallino bianco), la linea di mezzanotte (contraddistinta da un pallino nero, a 180 gradi da quella del Sole), la linea dei nodi, le linee dei pianeti (evidenziate dai rispettivi simboli) e una serie di linee oblique che rappresentano la Luna. Le informazioni che si possono ricavare sono molteplici: vediamole. Quando la linea di un pianeta incontra la linea del Sole il pianeta è in congiunzione mentre quando incontra la linea di mezzanotte è in opposizione. Per quanto riguarda la Luna nel primo caso si ha Luna nuova e nel secondo caso si ha Luna piena. Si noti ancora che le linee di Mercurio e Venere oscillano continuamente attorno alla linea del Sole e non attraversano mai la linea di mezzanotte (sono visibili solo durante l'alba oppure durante il tramonto). Quando le linee di due o più pianeti si intersecano essi vengono a trovarsi in congiunzione. Quando la linea del Sole, la linea della Luna e la linea dei nodi formano un triangolo è possibile il verificarsi di un eclissi di Sole mentre quando la stessa situazione si ha con la linea di mezzanotte l'eclisse sarà di Luna; più il triangolo è piccolo e più alta è la probabilità che l'eclissi effettivamente avvenga. Ovviamente il calendario fornisce solo informazioni indicative: per saperne di più sui singoli fenomeni è necessario eseguire ulteriori calcoli. Nel novembre 1975 mi abbonai alla rivista americana 'Sky and Telescope' e nel 1979 uscì la prima rivista italiana del settore 'L'Astronomia' fondata da Margherita Hack e Corrado Lamberti. A questo punto non fu più necessario farsi i conti in casa poiché ciò che serviva all'astrofilo era puntualmente riportato dalle riviste; rimase comunque un piacere fare ogni tanto qualche calcoletto in proprio e confrontare i risultati con quelli pubblicati dalle riviste. Ricordo a chi volesse cimentarsi nel calcolo manuale della posizione di un pianeta o nella previsione di un'eclissi che il libro in questione, in un'edizione più recente, è presente nella nostra biblioteca. |