L'insolito telescopio di Franco Bondi (Fausto Focaccia)
Franco Bondi, ravennate, classe 1925, è stato uno dei primi soci dell'A.R.A.R. Era un operaio della raffineria SAROM, legato da grande amicizia a Padre Lambertini. Insieme a lui si occupò del montaggio del telescopio sociale all'aeroporto La Spreta di Ravenna ed anche della sua manutenzione. Intorno al 1970 intraprese la autocostruzione di un telescopio riflettore newtoniano, da sistemare nella sua abitazione di Vicolo dei Francesi. Bondi, praticamente a digiuno di cognizioni tecniche specifiche, realizzò da se anche lo specchio primario del diametro di 20cm. Sostenuto da un grande entusiasmo e aiutato da Padre Lambertini, riuscì a superare le molte difficoltà incontrate. Possiamo senz'altro definire Bondi un autocostruttore "vecchia maniera". L'impronta di Lambertini è ben visibile in alcuni particolari dello strumento. Ad esempio, la cella dello specchio primario era stata realizzata utilzzando il tamburo di un freno di un autocarro! Veramente insolita era la montatura, come ben evidenziato dalle fotografie del telescopio e dagli schizzi originali, che Bondi conserva ancora. L'amico Paolo Morini ricorda di avere osservato il cielo attraverso questo strumento quando ancora era in costruzione: in quell'occasione il tubo del telescopio venne appoggiato a due sedie per potere dare una occhiata alla Luna! Franco Bondi non si interessa più di astronomia da molto tempo ed il suo strumento è stato smontato, tanti anni fa, per fare spazio a lavori di ristrutturazione della sua casa. Della sua opera non restano che pochi pezzi, come ad esempio lo specchio, la relativa cella, il gruppo motore ed un poco di nostalgia per quei tempi ormai lontani. |
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