di Luigi Candiano
L'adorazione dei Magi,
Sant'Apollinare Nuovo, Ravenna
Prendendo spunto dalla conferenza spettacolo che ogni anno, nel periodo natalizio, faccio sotto la cupola del Planetario, vorrei qui di seguito presentare la teoria che gode oggi di maggiore credito riguardo a questo storico evento ricostruendolo utilizzando i riferimenti storici, astronomici e religiosi in nostro possesso e cercando di stabilire, in base ad essi, la data il più possibile esatta della nascita di Cristo.
Innanzi tutto ci sono
alcuni miti da sfatare.
La cometa, che ogni anno mettiamo sulla grotta del Presepe, non
era, come vedremo, una cometa; i Magi, che da sempre sono i
Re Magi, non erano re: e, soprattutto, la data del 25
dicembre non è sicuramente quella reale dell'evento in
questione. Ma andiamo per gradi.
La Bibbia
Importante diventa, a questo punto, citare il passo della Bibbia che narra dell'apparizione della Stella. Il brano che segue è tratto dal Vangelo di Matteo (2,1 2,12).
"Nato Gesù in Betleem di Giuda, al tempo di Erode, ecco dei Magi arrivarono dall'Oriente a Gerusalemme, e domandarono: "Dov'è nato il re dei Giudei? Poiché abbiamo visto la sua stella ad Oriente e siamo venuti per adorarlo".
Udito questo Erode si turbò e con lui tutta Gerusalemme. Allora Erode, chiamati in segreto i Magi, volle sapere minutamente da quanto la stella era loro apparsa, poi, inviatili a Betleem, disse: "Andate e fate diligenti ricerche del bambino e quando l'avrete trovato fatemelo sapere affinché io pure vado ad adorarlo".
Essi, udito il re, partirono: ed ecco la stella che avevano ad Oriente, li precedeva, finché, giunti sopra il luogo ove era il fanciullo si fermò. Vedendo essi la stella furono ripieni di una grande gioia ( ) quindi avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per altra via".
Vi sono nella Bibbia altri riferimenti alla stella guida dei Magi, ma come vedremo, questo brano di Matteo e più che sufficiente a spiegare molte cose rilevandosi nella nostra indagine un valido aiuto.
Mappa
del Medio Oriente con indicata una delle possibili rotte del
viaggio dei Magi da est verso Gerusalemme e Betlemme (da Nature,
1976)
La storia
Al fine di poter meglio
definire il periodo dell'evento è bene considerarne gli
avvenimenti più importanti riportati soprattutto dallo storico
Flavis Iosephus. Quasi tutte le cronache antiche riportano quello
che senz'altro era l'avvenimento più importante del momento,
cioè il censimento, indetto dall'imperatore Augusto per tassare
tutte le genti dei domini di Roma. Nellanno 7 a.C. proprio
per questo motivo, secondo quanto riportato dalla Bibbia, Maria e
Giuseppe, erano in viaggio verso Betlemme dove poi sarebbe nato
Gesù. Nel racconto biblico, come si è visto, si parla anche di
Erode che a quel tempo era il re della Giudea e che ha un ruolo
molto importante nella ricostruzione dei fatti. Secondo Flavius
losephus, infatti, Erode sarebbe morto alcuni giorni dopo che
un'eclissi totale di Luna era stata visibile dalla città di
Gerco ed alcuni giorni prima della Pasqua.
Una simile circostanza si verificò nella notte fra il 12 e il 13
marzo dell'anno 4 a.C. con la Pasqua il giorno 11 di aprile.
Erode, tra l'altro, temendo per il suo trono, aveva ordinato la
"Strage degli Innocenti" per cui tutti i bambini al di
sotto dei due anni dovevano essere uccisi per essere sicuro che
fra essi vi fosse anche Gesù, il futuro "re dei
Giudei" (Matteo 2, 3).
Al momento della strage, cui Cristo, come sappiamo, scampò, egli
non aveva quindi più di due anni. Mettendo insieme i riferimenti
storici sul censimento e sulla morte di Erode diventa evidente
che l'anno 0 adottato dal nostro calendario dal momento della
nascita di Cristo non è quello corretto, ma va spostato indietro
nel tempo di almeno cinque anni. Gesù sarebbe nato infatti fra
l'editto del censimento e la morte di Erode e quindi fra il 7 ed
il 5 a.C. (secondo il calendario attuale).
I fenomeni astronomici
Come ho già detto all'inizio, la forma più comune che si dà alla stella che guidò i Magi verso Betlemme, è quella di una cometa. Pochi però sanno che si tratta di una rappresentazione errata, in quanto solo dal XIII secolo in poi essa si trova raffigurata in tale maniera. Pare, infatti che il primo a dipingere una cometa nel cielo della Natività sia stato Giotto, il celebre artista, nel suo affresco "Adorazione dei Magi" situato nella cappella degli Scrovegni a Padova. Egli aveva da poco visto la cometa di Halley in uno dei suoi innumerevoli passaggi, restando affascinato dallo spettacolo offerto dall'astro a tal punto da raffigurarlo in uno dei suoi dipinti. Una conferma viene dai mosaici della basilica di SantApollinare Nuovo, a Ravenna, che essendo anteriori a Giotto, raffigurano il fenomeno astronomico non con una cometa, ma solamente con un astro più brillante degli altri. Tra l'altro, l'apparizione di una cometa suscitava a quel tempo, un notevole scompiglio visto che queste erano considerate portatrici di sciagure.
Sembra molto strano quindi, che un fenomeno astronomico, per altro così evidente, non fosse stato notato da Erode (e da tutti gli altri), che chiede infatti spiegazioni ai Magi su dove e quando la stella fosse apparsa. Ciò esclude anche il fatto che possa essersi trattato dell'apparizione in cielo di una stella "nova" (una stella che esplode e diventa improvvisamente talmente luminosa da essere, a volte, visibile anche in piena luce del giorno). Per la cronaca comunque la cometa di Halley passò al perielio (il punto più vicino al Sole) il 25 agosto del 12 a.C., mentre un'altra cometa fu visibile nel cielo di Gerusalemme nel periodo marzo-maggio del 5 a.C.. È stata registrata anche l'apparizione di una "nova", nella costellazione dell'Aquila, nel 4 a.C. quando Erode era comunque già morto.
Il fatto che i Magi non fossero re, ma sacerdoti di una religione detta Zoroastrismo e che, come tutti i sacerdoti del tempo, erano profondi conoscitori del cielo e dei fenomeni che in esso avvenivano ci porta a fare delle considerazioni sulla natura del fenomeno astronomico. Non si è trattato di un'apparizione spettacolare e visibile da tutti, ma è molto probabile che il fenomeno debba essere interpretato. I Magi, valenti astrologi, erano benissimo in grado di farlo. Nell'anno 7 a.C. si è verificato un fenomeno non molto frequente. Una triplice congiunzione planetaria fra Giove e Saturno. I due pianeti, per ben tre volte in un anno, si sono avvicinati (proiettati nel cielo) talmente da sembrare un solo astro molto brillante. Ora, Giove è da sempre stato simbolo di regalità, mentre Saturno era il pianeta che proteggeva, nella simbologia astrologica, il popolo di Israele. La triplice congiunzione planetaria è, tra l'altro, avvenuta nella costellazione dei Pesci, astrologicamente associata alla Palestina.
La data
Il 25 dicembre, giorno in cui noi festeggiamo il Natale, non è, per i motivi che vedremo tra poco, la vera data della nascita di Cristo. Anticamente, infatti, in tale giorno si festeggiava la festa pagana del solstizio d'inverno (Dies Solis invicti Natalis) che solo nel 336 d.C. fu trasformata nella festa cristiana con l'attuale significato.
Alla luce di tutti questi fatti vediamo allora di cercare di ricostruire l'intera storia.
La morte di Erode ed il censimento indetto da Augusto localizzano gli avvenimenti nel periodo compreso fra il 7 a.C. ed il 5 a.C..
I fenomeni astronomici restringono ancora di più questo periodo portandoci a prendere in considerazione solamente il 7 a.C.
Nell'anno 8 a.C.
l'imperatore Augusto indice il censimento. Considerando i tempi
che occorrevano a quei tempi, la notizia arriva in Palestina
lanno successivo, nel 7 a.C., e quindi Giuseppe e Maria si
mettono in viaggio verso Betlemme. Intanto, nel maggio (29) dello
stesso anno i Magi osservano, bassa sull'orizzonte Est la
costellazione dei Pesci ed in essa i due pianeti Giove e Saturno
in congiunzione (
abbiamo visto la suo stella ad
Oriente...). Iniziano così i preparativi per il viaggio, che
dalla Babilonia, loro paese di origine, li avrebbe portati in
Palestina. L'arrivo a Gerusalemme si ha nel mese di settembre,
quando i Pesci sono alti nel cielo (
giunti sopra il luogo
ove era il fanciullo si fermò...) e proprio nel periodo della
seconda congiunzione (29 settembre). La terza congiunzione (4
dicembre) può essere scartata, per il fatto che l'annuncio della
nascita, sempre secondo il Vangelo, fu dato da un Angelo anche ai
pastori che erano al pascolo con le loro greggi, mentre è
risaputo che, a causa del freddo, nel periodo invernale le greggi
sono già dentro gli ovili. Da quanto detto quindi la data più
probabile risulta essere una intorno alla fine di settembre 7
a.C.
Una data che concorda con tutti gli avvenimenti storici,
astronomici e religiosi.
Una
cronologia dei maggiori eventi biblici ed astronomici avvenuti
negli anni della nascita di Cristo (da Nature, 1976)
Le teorie, fra cui questa da me citata, che nel tempo si sono susseguite (anche Keplero tentò di dare una risposta al problema ricostruendo la situazione astronomica del periodo con lunghi e complicati calcoli fatti a mano) e che ci spingono a trarre queste conclusioni, non escludono comunque la possibilità dell'intervento divino che le renderebbe tutte vane. Ipotesi, quest'ultima, che, tra l'altro, non ha bisogno di essere convalidata da prove poiché sostenuta dalla fede.
- Articolo su Nuovo Ravennate, 1989 -
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