I PIANETI DI TIPO TERRESTRE
di Agostino Galegati

 

INTRODUZIONE

Nella nebulosa in cui si originò il Sistema Solare le basse temperature favorirono la nascita dei pianeti giganti gassosi a grandi distanze dal Sole, dove era più abbondante la materia a disposizione.
Nelle regioni più interne la formazione dei pianeti avveniva più lentamente risentendo della grande forza gravitazionale del Sole. Per questo motivo a piccole distanze (fino a 300 milioni di chilometri dal Sole) abbiamo la presenza di pianeti di piccole dimensioni e costituiti da materiali per lo più rocciosi.
Questi pianeti sono Mercurio, Venere, Terra e Marte.

 

MERCURIO

CARATTERISTICHE GENERALI

Diametro: 4.878 chilometri
Periodo di rotazione: 58 giorni circa
Massa: 5,5 * 1022 chilogrammi
Accelerazione gravitazionale: 3,8 m/s2
Periodo di rivoluzione: 88 giorni
Distanza media dal Sole: 58 milioni di chilometri

Mercurio è il secondo più piccolo pianeta del Sistema Solare e il più vicino al Sole, così vicino che è molto difficile osservarlo da Terra. Questa immagine, ripresa da un satellite, ne osserva il transito davanti al Sole può essere interessante per capire le piccole dimensioni del pianeta rispetto al Sole.
È possibile vederlo o subito dopo il tramonto del Sole o subito prima dell’alba quando si trova alla massima distanza angolare dal Sole stesso.
Osservato al telescopio Mercurio ci presenta le sue “fasi” molto simili alle fasi della Luna.
Nel 1974 la sonda Mariner 10 ci mandò le prime immagini della superficie del pianeta. Queste immagini ci presentano un mondo intensamente craterizzato come la Luna. Come sul nostro satellite naturale così su Mercurio sono presenti i “mari” (ampie zone di colore scuro dovuti a grandi quantità di lava fuoriuscita da vulcani ormai spenti). La presenza dei mari e dei crateri può far confondere un occhio non esperto una immagine di Mercurio per un’immagine della Luna.
La temperatura superficiale varia in maniera molto sensibile a seconda delle zone a causa del fatto che Mercurio ruota molto lentamente. Il lato esposto al Sole raggiunge una temperatura di + 430 °C mentre il lato oscuro una temperatura di -210 °C!

STRUTTURA

A causa delle piccole dimensioni non è presente una forza di gravità sufficientemente forte da comprimere la sua materia ad alte densità.
Perciò grande fu la sorpresa quando si scoprì che la densità è molto simile a quella della Terra (5,4 volte la densità dell’acqua). Questa anomalia è stata spiegata dalla presenza di un nucleo molto grande (stimato delle dimensioni della Luna) in relazione alle dimensioni totali del pianeta stesso. Si pensa che il nucleo pesi l’80% del totale ed occupi una porzione di circa il 75% del totale. Questo nucleo è costituito da ferro-nichel ed è il più ricco di minerali di tutto il nostro Sistema Solare.
Le regioni più esterne sono costituite da silicati ad alte temperature coperti da una crosta molto simile a quella terrestre. L’atmosfera di Mercurio, a causa delle piccole dimensioni, è molto rarefatta ed è costituita di Elio.

CARATTERISTICHE ORBITALI

L’orbita di Mercurio è piuttosto eccentrica, quindi la sua distanza dal Sole quindi varia moltissimo. Al perielio (il suo punto di massima vicinanza dal Sole) dista dal Sole 46 milioni di chilometri mentre all’afelio (punto di massima distanza dal Sole) 70 milioni di chilometri. L’orbita viene percorsa in 88 giorni ed è inclinata rispetto all’Eclittica di ben 7°: più di qualunque altro pianeta del Sistema Solare, escluso Plutone.
Mercurio è il pianeta più vicino al Sole e quindi il più veloce; infatti ha una velocità media di ben 172 mila Km/h!
La sua orbita è interna rispetto a quella della Terra quindi Mercurio ci mostra differenti porzioni della sua superficie illuminata mentre si muove intorno al Sole; per questo motivo Mercurio ci mostra le fasi molto simili a quelle lunari.

 

VENERE

CARATTERISTICHE GENERALI

Diametro: 12104 chilometri
Periodo di rotazione: 243 giorni
Periodo di rivoluzione: 225 giorni circa
Massa: 8 * 1023 chilogrammi
Densità media: 5,24 volte l’acqua
Accelerazione di gravità: 8,6 m/s2
Albedo: 0.65

Venere è il secondo più vicino al Sole, era creduto una volta essere una sorta di gemello della Terra sia come diametro che come massa; invece la sonda Mariner ci mostrò Venere come una vera e propria pentola a pressione circondata da nubi di acido solforico! È capace di vaporizzare una palla di neve in pochi secondi anche grazie alle altissime temperature. Questa è una delle pochissime immagini della superficie di Venere che la sonda russa Venera 13 ci ha mandato prima di distruggersi. La superficie di Venere è caratterizzata dai cosiddetti aracnoidi che sono delle fratture della crosta che devono il loro nome alla forma tipo tela di un ragno.
Venere è il corpo celeste più luminoso del nostro cielo, dopo il Sole e la Luna; infatti sotto certe condizioni Venere può essere visibile anche di giorno e talvolta, di notte, produce ombre! La sua orbita giace totalmente all’interno dell’orbita della Terra e per questo motivo ci mostra le sue fasi come la Luna e Mercurio.
Venere ha una caratteristica assolutamente peculiare: ruota a ritroso rispetto a tutti gli altri pianeti, questo molto probabilmente è dovuto a un cataclisma cosmico miliardi di anni fa!
Venere non è più brillante quando è pieno bensì quando è vicino alla Terra ed è visibile quando è “crescente”.
Anche se Venere si avvicina molto alla Terra la sua immagine è sempre coperta da nubi molto spesse! Solo grazie alle sonde russe e americane si è potuta avere la mappatura della superficie venusiana. Ampie pianure occupano la maggior parte della superficie mentre montagne e depressioni occupano rispettivamente il 10% e il 20% . Due vaste zone assomigliano a veri e propri continenti: Aphrodite Terra ha le dimensioni dell’Africa mentre Ishtar Terra circa quelle dell’Australia! Le più alte montagne si trovano su Ishtar Terra; queste montagne superano di oltre 1.000 metri il nostro monte Everest! Canyons, colline, altipiani e antichi crateri completano la morfologia di Venere. Alcuni crateri sono resti di impatti antichissimi mentre altri sono crateri di vulcani ormai spenti. Venere ha la rotazione più lenta di tutti gli altri pianeti. Di solito questo causa grandi variazioni di temperatura da zona a zona ma le spesse nubi e i venti rendono piuttosto omogenea questa temperatura.
Su Venere è presente un fortissimo “effetto serra” che porta il pianeta ad avere una temperatura superiore a quella di un forno: si passa infatti da una minima di 446 °C ad una massima di 482 °C!

STRUTTURA

La struttura interna di Venere viene considerata molto simile a quella della Terra. Il suo nucleo di ferro-nichel è suddiviso in uno strato interno solido circondato da uno strato esterno liquido. Il mantello è molto meno attivo di quello terrestre ed è caratterizzato da terremoti di piccola intensità.
Combinato con una superficie uniforme, il tutto suggerisce un meno complicato sistema di zolle continentali di quello presente qui sulla Terra; in più la roccia sotto la superficie assorbe l’energia della deriva dei continenti.
I vulcani dovrebbero essere presenti su Venere ma di attivi non ne sono stati ancora scoperti. L’atmosfera è molto complessa. Il suo strato più alto è costituito da nubi di acido solforico più potente di quello nelle batterie delle auto. I venti ad alta quota ruotano attorno al pianeta in 4 giorni con velocità superiori a quelle che si riscontrano nell’occhio di un ciclone qui sulla Terra! Anche i più lenti venti superficiali possiedono l’energia di un fiume in piena. Tutto questo è dovuto all’atmosfera che è 90 volte più spessa di quella terrestre.
Un’altra conseguenza di questa atmosfera così spessa è la grande luminosità di Venere; infatti l’atmosfera riflette benissimo la luce solare. È composta per la maggior parte da anidride carbonica. Le temperature sono più alte di quelle di un forno mentre la pressione è uguale a quella che incontra un sottomarino a 1 chilometro sotto la superficie del mare! I fulmini colpiscono così spesso che anche il lato oscuro di Venere brilla di una luce innaturale. Il rimbombo dei tuoni si propaga a grandi distanze attraverso la densa atmosfera.
Tuttavia in questo ambiente caotico esiste un ordine naturale: le correnti atmosferiche allineano le nubi in vasti gruppi compatti. Le bande di vapori, di un colore giallastro per la presenza dell’acido solforico, sono rese più potenti dal calore del Sole. Per questo motivo l’atmosfera venusiana sarà un serio ostacolo ai primi passi dell’uomo sulla superficie del pianeta vicino.

CARATTERISTICHE ORBITALI

Venere ha l’orbita più circolare di tutti i pianeti. La sua distanza dal Sole varia solo di 1,5 milioni di chilometri tra perielio e afelio, la sua distanza media dal Sole è di 108 milioni di chilometri. La sua orbita, inclinata rispetto all’eclittica di soli 3,4°, viene percorsa in circa 225 giorni. La sua orbita, come quella di Mercurio, è interna rispetto a quella della Terra e per questo motivo possiamo vedere differenti porzioni della sua superficie illuminata (le fasi). Come Mercurio anche Venere ha una grande velocità (126 mila Km/h).

 

MARTE

CARATTERISTICHE GENERALI

Diametro: 6.787 chilometri
Periodo rotazionale: 24,62 ore
Periodo di rivoluzione: 687 giorni
Densità media: 3,94 volte l’acqua
Accelerazione di gravità: 3,7 m/s2
Massa: 1/10 di quella terrestre
Temperatura massima: +27 °C
Temperatura  minima: -126 °C

Marte, quarto pianeta del Sistema Solare, ha un colore così rosso che è facile identificarlo. Quando è al massimo della sua brillanza viene superato in brillantezza solo da Venere come pianeta! Dal momento che il suo colore rosso ricorda immagini di campi di battaglia, gli antichi lo chiamarono Marte in onore del dio della guerra romano. È visibile da secoli attraverso i telescopi, i suoi segni superficiali erano interpretati sia come canali che come zone ricche di vegetazione.
Foto ravvicinate del Mariner 4 e 9 contraddissero queste ipotesi rivelando un arido
mondo senza vita coperto da composti ricchi di ferro ridotti ad una polvere arrugginita.
Le caratteristiche più evidenti sono i cosiddetti poli marziani, gli unici del Sistema Solare a parte quelli terrestri, costituiti da ghiaccio d’acqua e diossido di carbonio (ghiaccio secco) e sono osservabili al telescopio. Sono osservabili anche immense tempeste di sabbia durante l’estate marziana quando coprono metà della superficie del pianeta. Di solito però la sottile atmosfera è trasparente e rivela interessanti aspetti geologici: il Monte Olimpo forse il più grande vulcano del Sistema Solare, ha le dimensioni della Francia ed è alto 3 volte il Monte Everest! Altri vulcani e crateri da impatto solcano le vaste pianure.
Il canyon Valles Marineris è lungo come gli Stati Uniti. Enormi sistemi di letti di fiumi secchi indicano che quantità molto ingenti di acqua erano presenti molto tempo fa. Ora però è secco e senza vita, la sua sottile atmosfera è costituita per la maggior parte da anidride carbonica ed è 100 volte più sottile di quella terrestre. La maggior parte dell’acqua è sotto forma di ghiaccio polare o ghiacciata sotto la superficie del pianeta.
Tuttavia su Marte nevica! Le tempeste di neve sono costituite di ghiaccio secco. A causa dell’inclinazione dell’asse anche Marte è soggetto a cambiamenti stagionali come sulla Terra.
Ha due satelliti:
Phobos e Deimos.
Anche la superficie di Marte è intensamente craterizzata ed alcuni di questi crateri da impatto assumono le forme più curiose come ad esempio
questo che sembra un viso sorridente oppure questo assomiglia moltissimo ad un cuore.
Il più grande mistero di Marte resta comunque la cosiddetta “
faccia” che poteva sembrare una costruzione fatta dagli abitanti di Marte ma successive osservazioni sembrano proprio far cadere queste ipotesi in favore di una semplice collina che assume le sembianze di un viso sotto particolari condizioni di illuminazione.             

STRUTTURA

La struttura di Marte è molto simile a quella degli altri pianeti interni: una crosta sottile e rocciosa sormonta un mantello costituito da silicati.
A causa della bassa gravità si pensa che Marte possieda un nucleo più piccolo e più leggero di quello degli altri pianeti, probabilmente formato da solfati di ferro e nichel. Per la presenza di grandi vulcani spenti i geologi ritengono che la crosta marziana sia stabile e che i movimenti delle zolle tettoniche siano cessati miliardi di anni fa.

CARATTERISTICHE ORBITALI

Marte ruota attorno al Sole ad una distanza che varia tra i 205 e i 250 milioni di chilometri e raggiunge la minima distanza dalla Terra (perigeo) ogni 15-17 anni. La sua orbita è inclinata rispetto all’eclittica di soli 1,8°.
Essendo lontano dal Sole si muove più lentamente della Terra (86.870 km/h).
L’anno marziano dura 687 giorni e per questo motivo le stagioni hanno durata doppia rispetto a quelle terrestri.

 

§ § §

Cronologia delle sonde esplorative dei pianeti di tipo terrestre
di Massimo Bruschi

MERCURIO

  1. Mariner 10 (USA), 3.11.73 - compie tre passaggi invece di uno grazie ai calcoli dell'ing. Colombo: 29.3.74 - 21.9.74 - 16.3.75.

VENERE

  1. Sputnik 7 (URSS), 4.2-61 - prova di lancio da orbita terrestre.
  2. Venera 1 (URSS), 12.2.61, 643,5 kg. - il 19.5.61 passa a 100.000 chilometri dal pianeta e il 27.2.61 cessano le trasmissioni. È in orbita solare.
  3. Mariner 1 (USA), 22.7.62 - distrutto per sicurezza alla quota di 161 chilometri.
  4. U-3 (URSS), 25.8.62 - fallimento, rimane in orbita terrestre.
  5. Mariner-2 (USA), 27.8.62, 201 Kg. - il 14.12.62 passa a 37.766 chilometri da Venere, trasmette dati sulle temperature (425°C).
  6. U-4 (URSS), 1.9.62 - fallimento: rimane in orbita terrestre.
  7. U-5 (URSS), 12.9.62 - fallimento: rimane in orbita terrestre.
  8. Cosmos 27 (URSS), 27.3.63 - fallimento: rimane in orbita terrestre.
  9. Zond 1 (URSS), 2.4.64, 890 Kg. - persi 1 contatti il 14.5.64, iI 19.7.64 passa a 100 mila chilometri dal pianeta ed entra in orbita solare.
  10. Venera 2 (URSS), 12.11.65, 962 kg. - il 27.2.66 passa a 23.797 chilometri da Venere, ma le comunicazioni non funzionano.
  11. Venera 3 (URSS), 16.11.65, 958 kg. - colpisce Venere l'1.3.66, le comunicazioni si erano interrotte poco prima.
  12. Cosmos 96 (URSS), 23.11.1965 - fallimento, rimane in orbita terrestre.
  13. Venera 4 (URSS), 12.6.67, 1.104 kg. - primi dati sull'atmosfera: 500°C, 75 bar, 90~95 % CO2, 15.10.67 sgancia una capsula che trasmette dati durante la discesa (94'), la sonda precipita il 18.10.67.
  14. Mariner 5 (USA), 14.6.67, 244 kg. - i1 19.10.67 passa a 3.900 chilometri dalla superficie, scopre una corona di idrogeno simile a quella terrestre, un'atmosfera con 72~87% di CO2.
  15. Venera 5 (URSS), 5.1.69, 1.128 kg. - il 16.5.69 sgancia sulla faccia in ombra una capsula di 405 kg. che durante la discesa frenata invia dati su composizione chimica (93~97% CO2, 2~5 % N e meno del 4% O2), pressione, densità, temperature. A 26 km. dalla superficie viene distrutta dall'alta pressione atmosferica.
  16. Venera 6 (URSS), 10.1.69, 1.128 kg. - il 17.5.69 entra nell'atmosfera, durante la discesa rileva dati simili alla sonda precedente, a 11 km. dalla superficie si distrugge schiacciata dalla grande pressione.
  17. Venera 7 (URSS), 17.8.70, 1.180 kg. - il 15.12.1970 sgancia una capsula che atterra indenne trasmettendo informazioni (475°C, 90 bar) per 23 minuti.
  18. Venera 8 (URSS), 27.3.72, 1.180 kg. - arriva il 22.7.72. Durante la discesa rileva venti a 100 m/s fino a 48 km, poi 40~47 m/s fra i 42 e i 48 km. e, infine 1 m/s fino ai 10 km. Trasmette per 50 minuti dalla superficie, nonostante temperature di 450° e pressione di 90 bar.
  19. Mariner 10 (USA), 3.11.73, 526 kg. - il 5.2.74 passa a 5.800 chilometri da Venere con buone rilevazioni, trasmette 3.712 foto con particolari di 100 metri, esperimenti per utilizzare l'attrazione gravitazionale per modifiche di accelerazione e di traiettoria.
  20. Venera 9 (URSS) 8.6.75, 4.936 kg. - arriva il 22.10.75, è la prima sonda in orbita a Venere. Il 22.11.75 un lander scende sul pianeta trasmettendo fotografie in bianco e nero per 53 minuti.
  21. Venera 10 (URSS) 14.6.75, 5.033 kg. - inserimento in orbita il 25.10.75. Il 25.11.75 un lander scende sulla superficie trasmettendo fotografie in bianco e nero per 65 minuti.
  22. Pioneer Venus 1 (USA) 20.5.78, 582 kg. - il 4.12.78 entra in orbita (150 x 66.000 chilometri) intorno a Venere, mappatura radar della superficie (93%). Rileva che fra il 1978 e il 1988 la SO2 dell'atmosfera diminuisce del 10%. È operativa fino al 8.10.92.
  23. Pioneer Venus 2 (USA) 8.8.78, 904 kg. - il 9.12.78 quattro capsule penetrano nell'atmosfera e si schiantano al suolo trasmettendo dati. Nel 1984 viene deviata per osservare la cometa Encke.
  24. Venera 11 (URSS) 9.9.78, 4.940 km. - il 25-12.78 passa a 35 mila chilometri, un modulo scende sulla superficie e trasmette dati per 95 minuti; rivela che la concentrazione del Kripton 6 è simile a quella della Terra e di Marte. Nessuna immagine trasmessa.
  25. Venera 12 (URSS) 14.9.78, 4.940 kg. - il 21.12.78 passa a 35 mila chilometri, un modulo scende sulla superficie e trasmette dati per 110 minuti.
  26. Venera 13 (URSS) 30.10.81, 5.000 kg. - il 1.3.82 un modulo scende sulla superficie e invia foto, fra cui la prima foto panoramica a colori. Il modulo resiste 57 minuti.
  27. Venera 14 (URSS) 4.11.81, 5.000 kg. - il 5.3.82 un modulo scende sulla superficie e invia immagini bianco e nero e a colori. Come la precedente compie analisi del suolo. Il modulo resiste 57 minuti.
  28. Venera 15 (URSS) 2.6.83, 5.000 kg. - il 10.10.83 entra in orbita, esegue una completa mappa radar dell'emisfero Nord dal polo a 30° N, con risoluzione di 1-2 metri.
  29. Venera 16 (URSS) 7.6,83, 5.000 kg. - il 14.10.83 entra in orbita, ricognizione radar come la precedente, antenna radar di 8,5 metri.
  30. VeGa 1 (URSS) 15.12.84, 4.000 kg. - diretta verso la chioma della cometa di Halley (raggiunta il 9.3.86), l'11.6.85 paracaduta un modulo "pallonato" su Venere che veleggia per 48 ore a una altezza di 54 chilometri incontrando venti a 240 km/h; atterrato resiste per 21 minuti.
  31. VeGa 2 (URSS) 21.12.84, 4.000 kg. - simile alla precedente, il modulo viene rilasciato il 15.6.85.
  32. Magellano (USA) 4.5.89, 3.545 kg. - mappatura completa con radar di sintesi. Il 10.8.90 s'inserisce in orbita (289 x 8.458 chilometri) attorno al pianeta, compie rilevamenti con radar di sintesi della superficie. In due cicli di 243 giorni di rilevamenti copre il 98% della superficie con risoluzione di 100 metri e precisione in altezza di 30 metri. Viene posto in orbita circolare, frenandolo con gli strati alti dell'atmosfera e compie un rilievo gravimetrico del pianeta. Al termine dei finanziamenti, alle 3.02 (Pasadena) del 15.10.94 viene fatta precipitare sul pianeta.
  33. Galileo (USA & Europa) 18.10.89, 2.222 kg. - diretta verso il sistema gioviano passa nei pressi di Venere il 10.2.90. Invia alcune immagini e alcuni dati, soprattutto per verificare la funzionalità degli apparati.

MARTE

  1. Mars 1960A (URSS), 10.10.60 - fallimento, non entra in orbita terrestre.
  2. Mars 1960B (URSS), 14.10.60 - fallimento, non entra in orbita terrestre.
  3. Mars 1962A (URSS), 24.10.60 - fallimento, non lascia l'orbita terrestre per l'esplosione dell'ultimo stadio.
  4. Mars I (URSS), 1.11.62, 893 kg. - i contatti vengono persi a 106 milioni di chilometri da Terra.
  5. Mars 1962B o U-7 (URSS), 4.11.62 - fallimento, rimane in orbita terrestre.
  6. Mariner 3 (USA), 5.11.64, 260 kg. - finisce in orbita solare per un difetto del vettore Atlas-Agena D.
  7. Mariner 4 (USA), 28.11.64, 260 kg. - il 14.7.65 passa a 9.844 chilometri dalia superficie trasmettendo 22 immagini che rivelano la presenza di molti crateri. Viene confermata la presenza nell'atmosfera di CO2 con pressione 5-10 mbar.
  8. Zond 2 (URSS), 30.11-64 - contatto perso il 4 maggio 1965, provati con successo sei motori sperimentali a plasma.
  9. Zond 3 (URSS), 18.7.65 - sonda per la Luna (20.7-65), poi si inserisce in orbita solare in avvicinamento di Marte che non raggiungerà in quanto il lancio non era nel periodo giusto.
  10. Mariner 6 (USA), 25.2.69, 412 kg. - il 31.7.69 passa a 3.390 chilometri, 76 immagini delle regioni equatoriali, due telecamere e spettrometri all'infrarosso e all'ultravioletto.
  11. Mariner 7 (USA), 27.3.69, 412 kg. - il 5.8.69 passa a 3.551 chilometri da Marte, trasmette 126 immagini della zona polare Sud.
  12. Mariner 8 (USA), 8.5.71 - fallimento, non entra in orbita terrestre per difetto del vettore Atlas-Cenlaur.
  13. Cosmos 419 (URSS), 10.5.71 - fallimento, non si separa dal vettore di lancio.
  14. Mars 2 (URSS), 19.5.71, 4.650 kg. - il 27.11.71 dall'orbita 1.380 x 25.000 chilometri trasmette immagini e dati dell'atmosfera; il modulo di discesa si schianta al suolo.
  15. Mars 3 (URSS), 28.5.71, 4.643 kg. - il 2.12.71 dall'orbita 1.500 x 200.000 chilometri sgancia una capsula che invia segnali per 20 secondi dopo I'atterraggio.
  16. Mariner 9 (USA), 30.5.71, 974 kg. - il 3.11.71 è la prima sonda in orbita di un altro pianeta (1.350 x 17.700 chilometri), 7.329 immagini della superficie e del satellite, mappa il 75% della superficie, rileva una temperature di +27°C all'equatore e di - 87°C ai poli, funziona fino al 27.10.72.
  17. Mars 4 (URSS), 21.7.73, 4.650 kg. - fallimento, non entra in orbita marziana e passa a 2.200 km. dalla superficie.
  18. Mars 5 (URSS), 25.7.73, 4.650 kg. - in orbita per pochi giorni (2-2-74), raccoglie dati eccellenti su atmosfera e superficie.
  19. Mars 6 (URSS), 5.8.73, 4.650 kg. - il 12.3.74 entra in orbita. Il lander trasmette dati per 2 minuti e mezzo della discesa, poi precipita.
  20. Mars 7 (URSS), 9.8.73, 4.650 kg. - il 6.3.74 non entra in orbita marziana, la capsula si separa ma passa a 1.300 chilometri dalla superficie.
  21. Viking 1 (USA), 20.8.75, 3.399 kg. - orbita di 1.514 x 32.800 chilometri, il 20.7.76 il “Lander” atterra nel bacino Chryse Planitia e compie la prima analisi chimica del suolo, prime foto a colori, la capsula trasmette dati fino al 19.12.82, la sonda fino al 7.8.80.
  22. Viking 2 (USA), 9.9.75, 3.399 kg. - il “Lander” atterra nella pianura Utopia, prove chimiche del suolo con risultati insoliti, misura la distanza Marte-Terra (321 milioni di chilometri) con la precisione di 1,5 metri, la capsula trasmette fino al 7.7.81, il lander fino all'aprile 1980. I due Viking trasmettono oltre 52.000 fotografie: disponibili assieme agli altri dati su Cd-Rom.
  23. Phobos 1 (URSS), 7.8.88, 5.000 kg. - contatti persi il 30.8.88 a causa errato comando.
  24. Phobos 2 (URSS), 12.7.88, 5.000 kg. - il 30.1.89 entra in orbita, ma cessa di funzionare i1 27.3.89, probabile urto con meteorite (?).
  25. Mars Observer (USA), 25.9.92 - non si riaccende dopo l'inserimento in orbita a Marte.
  26. Mars Global Surveyor (USA), 7.11.96 - in orbita attorno a Marte sta inviando una quantità enorme di foto e dati..
  27. Mars 96 (Russia), 16.11.96 - precipita nell'Oceano Indiano, per difetto nel vettore di lancio.
  28. Mars Pathfinder (USA), 4.12.96 - atterra su Marte, recando un piccolo veicolo che esplora tutta la zona circostante.
  29. Nozomi (o Planet B) (Giappone), 4.7.1998 - sorvola Marte il 24.9.98 e alla fine del 2003. Osservazione dei satelliti Deimos e Phobos.
  30. Mars Climate Orbiter (USA), 11.12.98 - viene perduto il contatto al momento di entrare in orbita marziana.
  31. Mars Polar Lander (USA), 3.1.99 - perso il contatto nell'atteraggio nei pressi del Polo Sud di Marte.
  32. 2001 Mars Odissey (USA), 7.4.2001 - In orbita marziana per lo studio della superficie.
  33. Mars Express (ESA - agenzia europea), 2.6.2003 - in orbita dal 25.12.2004. Comprende anche il modulo Beagle che, disceso sulla superficie, non invia segnali.
  34. Mars A (Mars Exploration Rover) (USA), 10.06.2003 - il veicolo semovente “Spirit” atterra felicemente il 4.1.2004, inizia l'esplorazione della superficie e la ricerca di tracce di acqua nel Gruser Crater e dintorni.
  35. Mars B (Mars Exploration Rover) (USA), 8.7.2003 - il veicolo semovente “Oppurtunity” atterra felicemente il 25.1.2004; inizia l'esplorazione della superficie e la ricerca di tracce di acqua nel Meridian Planum e dintorni.

 

Monografia n.11-1997/5


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