M94 - Una galassia ingiustamente quasi dimenticata…..

Cliccate sulle immagini per ingrandirle

 

Si sa, in tutti gli ambienti c’è chi si fa ricordare ingiustamente, mentre c’è chi non se lo fila nessuno anche qui ingiustamente…..
Tra le galassie vi sono i bulli di turno, che conoscono tutti e coloro che invece, molto tranquillamente se ne stanno in disparte pur avendo tutti i numeri invece per essere ricordati.
Messier 94 è una splendida galassia a spirale nella costellazione dei Cani da Caccia e, assieme alle sue vicine appartenenti alla stessa costellazione e alla vicina Orsa Maggiore, costituiscono un sottoinsieme di galassie vicine al nostro Gruppo Locale.
A questo gruppo fanno parte blasonate “personalità” come M81 e M82, M109, M108, M51 ed M101.
Tutti questi sono nella memoria collettiva degli astrofili, mentre M94 no!
Questo breve contributo vuole ristabilire giustizia dando a Cesare ciò che è di Cesare…..
Venendo a noi, Messier 94 è stata scoperta da Pierre Mechain nel 1782 e Charles Messier la osservò l’anno successivo; le sue dimensioni apparenti sono molto grandi (almeno in relazione agli oggetti simili ed a lei vicini) arrivando a 14,5’ x 12’ circa e la sua magnitudine apparente raggiunge addirittura la +8.2, quindi alla portata di un comune binocolo 10x50. Le dimensioni reali sono relativamente piccole (32 000 anni luce di diametro cioè circa ¼ della Via Lattea) indicandoci quindi la sua relativa vicinanza: solo 14 milioni di anni luce.
Per confronto M81 che fa parte dello stesso gruppo, è di poco piu vicina trovandosi a circa 12 milioni di anni luce, mentre l’ammasso della Vergine si trova tre quattro volte piu’ lontano.
Si tratta di una galassia a spirale classificata del tipo Sab, con braccia a spirale di medio sviluppo rispetto al nucleo.
L’osservatorio di Bastia si è cimentato nella sfida di documentare questo nostro interessante vicino galattico.
La sera del 16 maggio 2020, pur in presenza di un cielo non perfetto, Messier 94 e’ stata ripresa per 1,5 ore in banda Rc con il Newton 420mm a tutta risoluzione (binning 1x1 del CCD Moravian g21600).



In realtà questa galassia ha ben poco di comune.
Innanzitutto, il nucleo galattico e’ di tipo attivo ed apparenza stellare, con un’intensissima formazione stellare che rende le zone centrali contornanti il nucleo estremamente luminose in contrasto con il disco estero che, di converso è molto piu’ debole. Questa situazione di forte gradiente di luminosità pone grossi problemi di elaborazione dell’immagine al punto che, con le vecchie pellicole fotografiche era praticamente impossibile riprodurre la galassia nella sua interezza con il dettaglio migliore: o si esponeva giustamente le zone centrali perdendo le rti esterne oppure si “bruciavano le parti interne” per visualizzare il disco esterno. La ripresa digitale risolve, non senza difficolta’ questa situazione, mostrando le due componenti principali di Messier 94.



L’anello centrale luminoso, che circonda il nucleo quasi stellare, è costellato da brillantissime e giovani giganti azzurre che disegnano molteplici braccia a spirale che dipartono dalle parti più intime e che originano le braccia a spirale interne. L’immagine del nucleo sopra riportata per ottenere il massimo dettaglio possibile, è stata trattato con 400 iterazioni del famoso algoritmo di Maximum Entropy utilizzato anche nelle immagini del telescopio spaziale quando ancora non era stato corretto con le ottiche Costar.
Improvvisamente, oltre questo anello, la luminosità superficiale decade bruscamente: dalla colorazione azzurra si passa quasi istantaneamente alla colorazione gialla tipica di stelle di popolazione piu’ vecchia.
In pratica si pensa che questa dicotomia sia introdotta da onde di pressione che, ove arrivano, innescano un’intensissima formazione stellare che, nel tempo si attenua.
La dimostrazione di questa interpretazione ad ondate successive ha una sua ragionevolezza osservativa. Oltre il secondo anello, nelle pose lunghissime, si evidenzia la presenza di un ulteriore terzo anello, ultra debole, che si perde nello spazio intergalattico.


 

Speriamo di aver fatto giustizia e di aver presentato Messier 94 come si merita: non dimentichiamocene quindi nelle nostre osservazioni primaverili ed estive.

Stefano Moretti

 

Torna alla pagina iniziale