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761: L’evoluzione In questo quaderno curato da Marco Ferraguti e Felice Mondella, gli articoli: |
762: L'attività vulcanica In questo quaderno curato da Paolo Gasparini, gli articoli: |
763: Il rischio chimico In questo quaderno curato da Luciano Caglioti, gli articoli: |
764: Sviluppo biologico: morfogenesi In questo quaderno curato da Salvatore Russo-Caia, gli articoli: |
765: La testimonianza dei fossili In questo quaderno curato da Giovanni Pinna, gli articoli: |
766: Atomi e nuclei In questo quaderno curato da Carlo Bernardini, gli articoli: |
767: - Come io vedo il mondo Il volume raccoglie insieme le due opere più note dello scienziato che ha rivoluzionato la nostra idea del tempo e dello spazio, dell’uomo dal grande impegno civile, preoccupato per le sorti deli umanità. "Come io vedo il mondo" compare anche nel libro n. 1453 unito a "Il testamento spirituale di Einstein". |
768: Breve storia del pensiero scientifico Questo libro si basa su di un altro intitolato A Short History of Science, abbozzato la prima volta nel 1929 e pubblicato nel 1941. Esso subì parecchie revisioni ma la sua veste attuale è assai di più di una revisione e anche di una nuova edizione. Ho dunque pensato di modificarne il titolo. L’opera è di un quarto più lunga della precedente, molto più riccamente illustrata, svolta uniformemente fino alla fine del secolo XIX, ampliata nei concetti, con maggiore avvertenza delle sue implicazioni filosofiche e più frequenti riferimenti alle condizioni storiche ed economiche. |
769: Il planetario comunale di Modena Per pochi mesi, dopo lustri d’impegno appassionato, e ampiamente apprezzato, il prof. Francesco Martino non ha potuto vedere la realizzazione di un progetto che aveva a lungo desiderato e che a Lui deve tanto. A chi tocca scrivere queste righe è venuto a meno un caro amico prima ancora che un insostituibile collaboratore al quale rivolgersi con la certezza di riceverne sempre sollecito e autorevole consiglio. Il Centro ha perduto chi ha rappresentato gran parte della sua storia e che avrebbe costituito un sicuro riferimento per il suo futuro. Il planetario non sarà più quale avrebbe potuto essere. Non è possibile in poche righe delineare una vita, purtroppo breve, tanto ricca di ideali, di calore umano, di cultura viva, di grande capacità autocritica prima ancora che critica. Per tutti coloro che in qualsiasi modo lo hanno avvicinato è stato propulsore di idee, consigliere leale, maestro di vita. Pur nel dubbio di forzare quella che sarebbe stata la Sua volontà, ma nella certezza degli indiscutibili meriti, ci siamo proposti di dedicare alla Sua memoria questo Planetario [gemello di quello di Ravenna] al quale ha dedicato tanti anni di lavoro ed ha rivolto l’ultimo pensiero. Così che il Suo insegnamento, indimenticabile per chi l’ha conosciuto, riviva nei giovani visitatori e rappresenti un incitamento per noi tutti. [Mario Umberto Lugli] |
770: Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo È opinione comune che le leggi dell'universo scoperte dalla scienza siano in conflitto con quelle imperscrutabili di Dio. La contrapposizione tra fede e scienza rappresenta uno dei dilemmi più laceranti del nostro tempo: un dramma che conobbe il suo primo, controverso atto con Galileo Galilei. In questo saggio appassionato, che si legge come un vibrante manifesto, Antonino Zichichi smentisce tale contrapposizione e la ribalta: «Non esiste alcuna scoperta scientifica che possa essere usata al fine di mettere in dubbio di negare l'esistenza di Dio». Proprio il grande Galilei, scopritore del principio di inerzia, della relatività e delle prime leggi che reggono il creato, era credente e considerava la scienza uno straordinario strumento per svelare i segreti di quella natura che porta le impronte di Colui cha ha fatto il mondo. E credenti erano Maxwell e Plank, due padri della fisica contemporanea, uomini che hanno aperto nuovi orizzonti sulle leggi dell'universo grazie allo studio di particelle infinitamente piccole: tanto piccole da non poter contenere traccia né di angeli né di santi, e da non poter quindi avallare, apparentemente, alcuna spiegazione razionale dell'esistenza del divino. Ripercorrendo le grandi scoperte della scienza galileiana moderna, illustrandone con estrema chiarezza l'impulso innovatore, Zichichi dimostra come fede e scienza non siano in alcun modo in contrasto l'una con l'altra, e come possano essere doni distinti di Dio, espressioni delle due componenti di cui tutti siamo fatti: il trascendente e l'immanente. Le conquiste della scienza non oscurano le leggi divine, ma le rafforzano, contribuendo a risvegliare lo stupore e l'ammirazione per il meraviglioso spettacolo del cosmo, che va dal cuore di un protone ai confini dell'universo. |
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