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71: Annuario della Specola Cidnea per l'anno 1988

Questa XXXVI edizione dell’Annuario è salita a ben 44 pagine e l6 fuoni testo, considerando anche l’indice sistematico degli Annuari della Specola 1983-1988.
In questo numero compaiono oltre una decina di fotografie e altrettanti disegni, tra i quali il grafico delle configurazioni dei satelliti medicei e il percorso della fascia di totalità delle due eclissi di Sole del 1988 che vengono pubblicati per la prima volta.
Questa edizione contiene inoltre la legenda dei simboli e delle abbreviazioni usate nell’Annuario e un indice in lingua inglese per i corrispondenti esteri della pubblicazione, spedita in cambio di altre a numerose istituzioni astronomiche di tutto il mondo.
Da questo numero, infine, le ricorrenze astronomiche riguardano esclusivamente centenari e cinquantenari, che rappresentano utili occasioni per ripercorrere il passato della scienza del cielo, in particolare a quanti vorranno prendere spunto da queste segnalazioni per ricordare con ricerche o articoli più approfonditi l’opera degli astronomi di ieri o particolari avvenimenti della storia dell’astronomia. Nelle pagine centrali dell’Annuario continua invece lo spazio dedicato ad argomenti di geografia astronomica con l’articolo di R.C. Grillo relativo al calcolo della posizione degli astri. Le effemeridi, i grafici e i relativi programmi di calcolo sono di Ulisse Quadri, mentre la redazione dei testi dell’Annuario e le ricerche storiche sono a cura di Loris Ramponi.




72: Raffaele Bendandi (1893 - 1979)

La brossura illustra le risultanze emerse dalle prime analisi dei documenti di Raffaele Bendandi riordinati.
È curato dalla Istituzione Culturale «La Bendandiana» fondata nel novembre del 1983 con gli scopi sociali:

  1. creare un Comitato Scientifico in seno all’Associazione, per divulgare
    quello che è stato il pensiero di Bendandi, e se possibile trovare il metodo usato dal Bendandi per arrivare alla sua Teoria,
  2. Riordinare i suoi innumerevoli documenti lasciati,
  3. Esaminare quanto lasciato che riguarda diversi rami della Scienza, abbracciati da Bendandi come: Sismologia, Attività solare, Astronomia, Stelle variabili, Polodia, Planetologia alla ricerca di altri corpi celesti, Strumentistica per costruzione di sismografi, e quant’altro può emergere da quanto lasciato alla sua città.
  4. L’associazione Bendandiana in tre anni ha già fatto qualcosa, anzi direi non poco, e cioè ha realizzato un Museo, con annesso Planetario, costruito dal socio benemerito e membro dei Comitato Scientifico padre Giovanni Lambertini.
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73: Estratto dell'inventario del fondo donato dal sismologo Raffaeele Bendandi al comune di Faenza

Il presente inventario del Fondo Bendandi, pubblicato in estratto per volontà dell’Amministrazione Comunale di Faenza, si propone la divulgazione dell’opera di Raffaele Bendandi e vuole offrire uno strumento di conoscenza a studiosi ed amanti della sismologia, per consentire loro di accedere direttamente al ricco archivio. Il Comune di Faenza con quest’opera vuole rendere un doveroso omaggio, nel terzo anniversario della morte, al concittadino benemerito e benefattore. Per parte mia, con il lungo lavoro della catalogazione del fondo ho inteso onorare l’amicizia sincera che per tanti anni mi legò al caro Raflì, della quale ho potuto verificare attraverso le testimonianze di sessant’anni (1920-1979) di attività, la vastità degli interessi scientifici, vastità che ancor più meraviglia se rapportata alla sua condizione di autodidatta. L’auspicio di tutti - questo sarebbe il giusto modo di onorare la memoria del Nostro - è che si possano trovare i mezzi finanziari per riattivare, con l’acquisizione di moderni strumenti di rilevamento, l’Osservatorio, affinché, come in passato, l’osservatorio Comunale “Raffaele Bendandi” possa diramare attraverso gli organi d’informazione le segnalazioni dei fenomeni registrati, con grande lustro per il nome di Faenza. [Lino Natale Zauli]




74: V meeting nazionale Astrofili
atti convegno, Modena 1985

 

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75: Supplemento al notiziario, dedicato alla cometa di Halley

Al fine di valorizzare il ricco materiale custodito nel fondo antico della Biblioteca Venturini si è ritenuto opportuno pubblicare un inedito, tratto da uno dei numerosi Diari di Luigi Quadri, riguardante la descrizione e il commento concernente il passaggio della cometa di Halley nel 1910. Tale operazione è stata doppiamente importante perché se da un lato rispetta l’appuntamento astronomico che quest’autunno ci attende, dall’altro dà a noi, occasione di valorizzare un documento inedito, opera di un illustre massese.
L’autore, nell’attenta e diligente opera di raccolta di documenti, ha riunito articoli di giornalisti, di astronomi, notizie di cronaca, legando il tutto con osservazioni personali che esprimono la sua vivace intelligenza e sensibilità che gli permettono non solo di cogliere l’importanza degli eventi, ma anche di stupirsene; riguardo alla cometa, infatti, così si esprime: «Apparve il nucleo dalla parte del cimitero, e la coda, assai larga, pareva giungere al di là dell’Ospedale nuovo».
Simpatico è l’accostamento che l’autore fa tra la cometa e il proprio paese (vero protagonista degli scritti di Luigi Quadri) assunto qui a parametro col quale misurare l’insolito evento astronomico.




76: Nel cosmo alla ricerca della vita

Siamo soli nell’universo? Forse no. La comunità scientifica ritiene oggi sia possibile che esistano altre forme di vita su altri pianeti. Forse persino altre civiltà tecnologiche, altamente sviluppate. In questo libro inchiesta, Piero Angela raccoglie i vari pezzi del puzzle che ci permettono oggi di capire meglio l’origine dell’universo, la formazione dei pianeti, la nascita della vita, lo sviluppo di forme intelligenti, e che ci inducono a chiederci se la nostra avventura terrestre possa rappresentare un modello di ciò che è accaduto altrove. Una quarantina di studiosi parlano delle loro ricerche e dei loro studi che hanno indotto la NASA a preparare un progetto per la ricerca di civiltà extraterrestri. Il libro tocca alcuni degli argomenti che più spesso stimolano la fantasia, cercandone una verifica in chiave scientifica: viaggi alla velocità della luce, stazioni spaziali, UFO, evoluzione e morte della Terra. È un viaggio affascinante tra molecole e galassie, tra preistoria e futuro, alla ricerca non solo di altri esseri pensanti, ma forse ancor più di noi stessi.

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77: Annuario della Specola Cidnea per l'anno 1989

Questa pubblicazione accompagna ogni anno l’attività della Specola Cidnea ed è suddivisa in quattro parti. Quella principale è dedicata alle effemeridi astronomiche. Le tabelle mensili della luna e dei pianeti, unite ai numerosi grafici, offrono al lettore i dati necessari per conoscere ed osservare i più importanti oggetti dei cielo. Tra i nuovi grafici pubblicati in questa XXXVII edizione dell’Annuario segnaliamo il “Planetario eliocentrico per l’anno 1989” . Compaiono inoltre da quest’anno delle nuove tabelle con i dati dei cinque pianeti visibili ad occhio nudo e di Urano. Infine, i valori per la correzione del sorgere e del tramontare degli astri consentiranno anche ai lettori non bresciani di utilizzare le effemeridi pubblicate in queste pagine. La seconda parte dell’Annuario contiene le ricorrenze astronomiche che fin dall’inizio hanno caratterizzato questa pubblicazione ideata dal prof. A.F. Torricelli, fondatore della Specola Cidnea. La terza sezione della pubblicazione è dedicata alle attività organizzate dalla Specola e dagli astrofili bresciani nel corso degli ultimi dodici mesi. L’ultima parte, in lingua inglese, oltre alla traduzione delle note relative all’uso dei dati dell’Annuario e dell’indice, offre quattro pagine fuori testo dedicate ai luoghi di interesse astronomico della città di Brescia. Si tratta della traduzione in inglese dei dépliant “Astronomia a Brescia”. Nelle pagine centrali dell’Annuario sono inoltre pubblicate le note di Remo C. Grillo e Raoul Valentini dedicate, rispettivamente, al calcolo e conservazione dell’ora di Greenwich e all’orientamento al Polo.




78: Cento anni della Specola Vaticana

A cento anni dal Motu Proprio “Ut Mysticam” col quale, il 14 marzo del 1891, Leone XIII rifondò la Specola Vaticana, ecco un questo libro che ne riassume la storia.
Il volume, col passare in rassegna sia i lavori svolti in questi cento anni di vita, sia le trasformazioni e gli adattamenti imposti alla Specola dall’evoluzione dei tempi, mette bene in evidenza come essa, dalle origini ai giorni nostri, abbia corrisposto alle originali intenzioni di Leone XIII: «e cioè che sia a tutti chiaro che la Chiesa e i suoi Pastori non si oppongono alla vera e solida scienza, sta umana sta divina, ma che l’abbracciano, l’incoraggiano e la promuovono con tutto l’impegno possibile».
Le pagine di questo libro, in quanto si propongono di far conoscere, non tanto agli esperti della materia quanto al grande pubblico, che cosa fanno gli astronomi dei Papa e perché lo fanno, rispondono in modo esemplare alle intenzioni dei Papa fondatore. Cento anni possono sembrare molti o pochi secondo i punti di vista. Per me, americano, cento anni rappresentano la metà della durata delle nostre tradizioni nazionali. Per un europeo cento anni rappresentano solo una passeggiata nel recente passato della propria cultura.

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79: Le armonie dei cieli

La pubblicazione vuol essere un omaggio della famiglia Barnabitica alla memoria del Padre Denza nella ricorrenza del centenario della sua nascita (Napoli, 7 giugno 1834).
Pubblicate la prima volta a varie puntate nell’Ateneo Religioso di Torino e raccolte in un volume ebbero tre edizioni dal 1876 al 1886, accolte dappertutto con favore.
Era il tempo in cui cominciavano ad affluire in Italia le opere divulgatrici dell’astronomo francese Camillo Flammarion il quale fra le nozioni popolari delle meraviglie dei Cieli non mancava di lasciar trapelare quel panteismo che formava il fondo della sua credenza filosofica, qua e là divinizzando la natura senza assurgere a Dio, causa prima di ogni essere creato.
Oltre alla biografia vi sono cenni sulla storia della scienza astronomica e dei principali Osservatori astronomici, aggruppandoli sotto l’unico titolo “Lo studio dei Cieli”.




80: UAI Astronomia: almanacco 1988

L’Almanacco UAI 1988, giunto alla sua nona edizione, si presenta completamente rinnovato ed ampliato nei contenuti. Ciò per soddisfare non solo le esigenze dell’astrofilo osservatore, cui essenzialmente tale almanacco e rivolto, ma anche le curiosità dei nuovi lettori di Astronomia UAI che troveranno molti dati utili ed interessanti. Nel progetto originale era nostra intenzione colmare la lacuna lasciata dalla scomparsa dell’Almanacco di Coelum, che consideravamo il giusto complemento alla nostra pubblicazione, ed inserire nel contempo altre effemeridi e notizie utili all’astrofilo. Riguardando l’indice che era stato preparato a settembre, quasi tutte queste nuove effemeridi e tabelle sono state introdotte nella presente edizione. Quello che abbiamo tralasciato ci è stato imposto dall’esigenza di completare ai più presto la pubblicazione che andava accumulando un preoccupante ritardo. È infatti auspicabile, in futuro, poter uscire con l’Almanacco verso la fine di settembre per permettere all’astrofilo ricercatore di programmare con largo anticipo le sue osservazioni. Per raggiungere questo obbiettivo è nostra intenzione coinvolgere le persone attualmente impegnate in pubblicazioni analoghe, nel tentativo di non disperdere queste forze in tante diverse iniziative ma di concentrarle per realizzare una pubblicazione il possibile completa. [Roberto Bizzotto]

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