di Paolo Morini |
La prima volta che ho sentito parlare del telescopio Zeiss Telementor è stato via email ad opera del mio amico Luis Arguelles che mi decantava le doti di questo rifrattore da 63 mm.
Mi veniva da pensare inizialmente a una specie di snobismo, a un voler essere controcorrente a tutti i costi: in un mondo astrofilo dove si corre verso le grandi aperture non è da tutti appassionarsi di un rifrattorino … Ma quando ho avuto l'occasione di osservare attraverso il Telementor del mio amico John Ryan nel settembre 2002, ho apprezzato la qualità ottica veramente incredibile di questa lente e, una volta tornato a casa, non mi sono dato pace finché non mi sono organizzato per possederne una. Ciò che mi ha letteralmente rapito l'osservazione della mezza luna di Venere al tramonto senza l'accenno di spettro secondario … Il mio amico Tito, contagiato dal morbo, non ha esitato a mettersi in caccia di un Telementor completo: nel giro di un mese, tramite l'aiuto di Luis, è stato individuato un venditore nei dintroni di Londra. Dopo qualche email per aggiustare il prezzo e l'organizzazione per il trasporto, il telescopio è arrivato dal suo felice neo-proprietario. Io ho preferito la strada dell'autocostruzione, anche perché sapevo che la lente era disponibile montata in cella presso la Baader Planetarium in Germania e, in Italia, attraverso la Unitron Italia. Una volta acquistate le lenti (oltre alla lente da 63 mm di focale e 840 mm di lunghezza focale ho acquistato anche l'obiettivo da 50 mm focale 540 mm). Le lenti sono state intubate utilizzando tubi di alluminio di spessore sufficiente a ricavare per tornitura la sede della cella nella parte anteriore e a chiudere la cella nella sua sede con un tappo con le funzioni di paraluce. I focheggiatori, acquistati per corrispondenza dalla ditta Apogee Inc., non sono all'altezza delle lenti, diciamo appena decorosi, soprattutto a causa di un gioco radiale eccessivo. Sicuramente una delle prossime migliorie coinvolgerà sicuramente i focheggiatori (che sono da 31.75 mm di diametro). In un secondo tempo, dopo il primo montaggio, i telescopi sono stati diaframmati - iniziamente avevo rivestito l'interno con carta vellutata nera e nessun diaframma, qualche alone attorno agli oggetti luminosi era poco entusiasmante. |
Le lenti C50 e C63 Zeiss montate in cella |
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La cella entro la sua sede |
La cella inserita a fondo |
Il tubo ottico completo |
Il tubo ottico su un supporto a 2 anelli |
La lente C63 inserita nella sua sede |
La cella della lente C63 inserita a fondo nella sede |
Il focheggiatore |
Il focheggiatore assemblato |
Lo schema della diaframmatura interna |
Costruzione dei diaframmi in cartoncino nero |
Costruzione dei diaframmi |
Il tubo ottico completo |
Il tubo ottico sulla montatura GPDX |
Il tubo C63 applicato in parallelo al Takahashi FS102 |
La prima apparizione pubblica del doppio rifrattore Zeiss |
Il logo da applicare ai telescopi ideato dall'astrofilo P.J. Anway |