29-31 agosto 2008

Star Party a Saint Barthèlemy

 

Report semi-serio (poco serio) scritto a quattro mani.

Difficile condensare in poche righe un weekend come quello trascorso.

Dopo una settimana passata sulla griglia del meteo e della pulsantiera bruciata del mio telescopio, finalmente venerdì siamo partiti.

Ultimo residuo della vita civile il panino Icaro consumato al grill dell’autostrada, il pasto più immondo e globalizzato che si possa augurare a una persona (però il panino non è male ...).

Dopodichè si è aperto un varco dimensionale e siamo entrati finalmente nel mondo degli astrofili, più si saliva la strada di montagna all’uscita da Nus, e più si respirava di oculari, di apocromaticità, di ammassi globulari.

Arriviamo in paese a Saint Barthelemy e, con grande soddisfazione, spendo 50 euro nei primi 10 minuti: la maglietta, il biglietto per visitare l’osservatorio, un atlante del cielo in tedesco. Sono soddisfazioni!

Dopo una cena a base di ottimo brasato (o giù di lì) – Marco ha chiesto un bis e sapendo che era una persona importante lo ha portato per tutti – abbiamo montato gli strumenti e abbiamo dato il via alle danze osservative, godendo di un cielo notevole.

Lì ho fatto sfoggio della mia perizia astrofila, scambiando l’Acquario per il Capricorno ... mi sono riscattato puntando a memoria la stelle doppia Otto Struve 525 che nessuno conosce (e un motivo ci sarà, direte voi ...).

A letto alle 3, sveglia alle 9 circa (non russavo solo io dato che ho sentito qualcuno russare) e partenza per una passeggiatina in montagna.

Una sciocchezza, 800 metri di dislivello (da 1800 a 2600 m), giusto per sgranchirsi i muscoli.

Ci sono due sentieri: - Quale prendiamo ?  Quello più ripido, se no è una rottura di balle!

Dopo 10 minuti capisco che ho fatto una grossa cavolata.

I miei amici astrofili mi sorreggono, Marco mi da i suoi bastoncini ammortizzati, Paolo A. mi somministra il Gatorade (una scena da Lawrence d’Arabia), Damiano fa cambio di zaino e mi dà il suo, molto più leggero.

Dopo sforzi inenarrabili e strani incontri (ho visto uno che saliva velocissimo e non sudava, forse era un androide!) siamo arrivati in vista del rifugio e del Santuario, meta della camminata.

Sull’ultima erta lo smacco micidiale, il crollo dell’autostima: sorpassato da un cane!

Un’ora di sosta e poi si riparte.

Al ritorno la parte divertente: Damiano che mette lo scarpone dentro al canale di scolo di un pascolo, Paolo A. aggredito dai formiconi, Marco ustionato che sembrava una lampadina, io che dalla mattina cercavo di ricordare il nome di un attore famoso e in mezzo al bosco ho gridato:”Robert Duvaaallll !!!”, facendo preoccupare non poco i miei pards circa il mio equilibrio mentale.

In sole 9 ore di marcia siamo tornati alla macchina, poi abbiamo fatto la doccia (l’acqua sfrigolava sulle scottature), abbiamo consumato una frugale cena a base di polenta con formaggio fuso + salsiccia stufata + brasato + tortino salato con formaggio fuso + una caraffa di vino rosso locale.

Siamo andati in piazza con un’andatura da pietà (io camminavo come Pinocchio) e qui la grande soddisfazione: cielo mezzo nuvoloso e un seeing da fare schifo!  Pheeww ! Non montiamo nemmeno gli strumenti, e ci diamo arie da grossi osservatori: Io con questo tempo schifo non tiro fuori neanche il cercatore!

Facciamo chiacchiere astrofile di varia natura, Paolo A. approfitta del buio e si addormenta da seduto, mentre a tre metri da noi un tipo brandeggia un telescopio Newton da 760 mm di diametro.

E noi neanche ci alziamo per chiedere quanto costa (poi ce lo dicono, 24.000 euro).

La mattina dopo assistiamo allo spettacolo del planetario digitale: Marco non fa un plissé, noi altri veniamo travolti dallo spettacolo e dalla chiarezza delle animazioni: una meraviglia.

Poi andiamo in piazza, tutti i rivenditori sono andati tranne Tecnosky, ci complimentiamo per la tenacia (o per il mutuo che deve pagare!) e rivolgiamo la nostra attenzione agli stand gastronomici.

Facciamo man bassa di fontina, toma di capra e vaschette meravigliose di lamponi e partecipiamo infine alla lotteria: nessuno di noi viene estratto, ma non serve: abbiamo già vinto!

Allo Star Party del 2009

Paolo Morini.

 

 

Ecco allora....il mio Saint-Barthélemy..

Si scrive così, con la lineetta e l'accento sulla prima "e". Non che mi freghi molto la correttezza ortografica del nome ma............un passo alla volta!

Per me è stata la prima volta, non solo per Saint-Barthélemy ma in generale per gli Star Party così lontani...e poi avevo una missione: giocare finalemte con il mio nuovo Dobson. La "punta" l'avevo affilata a Casola da Tito...ma tra i monti a 1600 (anzi 1633) volevo proprio godermelo.

Non so per gli altri, ma metà di questo star party per me è iniziato molto prima della partenza. Cerca notizie sul posto, la solita lotteria sul meteo, etc...

Si sa (o se non si sa...ora si saprà) la montagna mi piace, vince sul mare 10 a 1, ma deve essere un'idea poco condivisa viste le code ininterrotte da Bologna fino a Parma di rientro dalla riviera...e noi nell'altra corsia libera (ma questa è già la fine del viaggio)!

Anche se non sono un gran camminatore...io mi definisco più che altro un arrancatore (sia a piedi che sugli sci) avevo deciso di farmi una bella scarpinata e cercando notizie su vari forum uno mi ha colpito. Dopo la descrizione del percorso fatta da due gitanti leggo l'unico commento fatto da un indigeno valdostano: "...si scrive Saint-Barthélemy!! siate più corretti..." Azz! che caratterino! Ecco perché ci tengo...sapendo che queste righe viaggeranno sulla rete non vorrei ritorsioni da qualche pastore d'altura.

Il giorno della partenza ero già stanco o meglio..ancora stanco...,ma appena dissotterrato il telescopio la linfa astrofila ha ricominciato a fluire e dopo 5 ore di macchina, l'arrivo in paese, annunciato dai manifesti dello star party, è stato accolto con entusiasmo...festeggiato con l'acquisto dello stesso atlante in tedesco comprato da Paolo M. e Damiano (per chi non lo conosce...è un amico di Bologna, astrofilo entusiasta che mi ha venduto anni fa il suo telescopio e da quel giorno ci vediamo frequentemente) ed inaugurato la sera stessa! Una stellata splendida con una Via Lattea brillantissima...E si comincia. Mentre molti si perdevano nei meandri dei software per il puntamento automatico noi, rustici romagnoli (ed un emiliano...) cominciavamo la nostra serie di oggetti. Paolo M. con le sue doppie Strudel XYZ, Paolo A. ed io su nebulosette e ammassi, Damiano che saltava stupito e goloso come un bambino da un telescopio all'altro tornando ogni volta sempre più contento di essersi fatto 500km con noi. E tutto attorno il ronzio dei motori delle altre montature e qualche faro d'auto di passaggio (se soltanto arriva l'odore dei colpi e dei cancheri che la piazza scagliava contro gli sfortunati autisti di passaggio...poveri loro!). Dei 103 oggetti della lista che mi ero preparata ne ho puntati una ventina...Ero stato troppo ottimista prima o poco efficente alla sera? Booo a voi la sentenza. Comunque, gli altri 83 oggetti li avrei puntati sabato sera....

Al mattino sveglia! Colazione e si parte per la tanto agoniata gitarella (della quale leggerete o avrete letto nei vari commenti). Si andava a passo lento ma deciso...senza perder mai la "retta via". Quando aprivo la mia cartina dei sentieri facevo un gran figurone...per me erano solo geroglifici, ma l'importante era salvare la faccia e deve aver funzionato visto che siamo arrivati...qualche crepa nella mia maschera da grande geografo deve esser comparsa quando al ritorno usavo al mappa al contrario. Mmmmmmmmm, che dovevano fare...ammutinarmi? (ero tranquillo tanto non c'erano ne la nave ne il mare)..

La domenica..il planetario! Splendido...tanto che penso di mandare il mio curriculum per trasferirmi da quelle parti ;-).

Insomma...tutte questa parole e queste righe per sottolineare il mio entusuiasmo, ma soprattutto per averlo potuto condividere con tre amici...nonchè astrofili.

Marco Garoni.

 

 

Ringrazio in poche righe i due Paoli ed il mitico Marco per la bellissima e spensierata tre giorni di Saint Barthelemy passata in loro compagnia.

Galattica, è il caso di dirlo  la prima serata dove al buio della piazzetta, rotto solo da qualche incauto abbagliante in manovra, ci siamo messi alla ricerca di doppie e di quegli oggetti che dalle nostre città ormai si vedono solo come leggeri, tenui batuffoli di luce.

Così, mentre  Marco constatava con crescente soddisfazione la bontà ottica del suo generoso 12" tra galassie e nebulose, Paolo M. "slalomava" tra le doppie come Tomba un tempo fra i paletti e Paolo A. si cimentava in un  indigestione di Messier ed NGC, io tra una sbirciata e l'altra nei loro tele, provavo anche i mostri del piazzale.

Mostri che fino ad allora avevo solo sentito descrivere con enfasi da Marco, ma nei quali finalmente riuscivo a mettervi l'occhio, sotto un cielo quasi da favola. E mamma mia se ne è valsa la pena! La seconda serata è scivolata via tra nubi dispettose e schiarite improvvise, ma  in questo modo mi ha permesso di relazionare con tanti altri appassionati/e e di condividere così consigli e curiosità sulle origini di questa passione che ci accomuna. D'altro canto, vista la giornata iper faticosa che ci aveva visti vittime di una camminata con un dislivello di 800 metri in salita e altrettanti (ovviamente) in discesa, nonchè carnefici dell'ignaro Paolo M.,  l'andar a letto in un orario più umano non ci avrebbe certo fatto male.

Questa tre giorni è stata poi condita con la visita all'osservatorio che spiccava maestoso con la sua cupola bianca nel contesto montano, ma soprattutto al super planetario che è stato effettivamente la ciliegina sulla torta della domenica mattina.

Veramente emozionante tanto da giustificare da solo il viaggio senza mezzi termini. Saint Barthelemy è a mio avviso una tappa obbligatoria  per ogni astrofilo che voglia arricchirsi di qualche fotone in più e soprattutto, con questa buona compagnia, senza cercare melensi aggettivi, fa veramente bene....anche se accompagnata nel mio caso con qualche problema intestinale.

Damiano Soffiatti.

 

 

Sono sicuramente il meno esperto dei quattro partecipanti a questa bellissima spedizione in Valle d’Aosta per l’edizione 2008 dello Star Party di Saint-Barthélemy.

Ma sicuramente sono il veterano di questa manifestazione, per me alla quinta edizione.

L’avventura è cominciata infatti nel lontano 1997, con Paolo Morini e Tito Palmieri, in camper, con l’entusiasmo della prima volta, l’autografo di Walter Ferreri e con lo spettacolo, appena spente le luci del paese, di un cielo forse mai visto.

Poi, con gli stessi compagni che si alternavano e con l’aggiunta di Davide Babini, nel ’98, nel ’99, una pausa nel 2000 (credo per il maltempo che imperversava nella zona) e l’ultima edizione nel 2001, poco dopo l’attentato delle torri gemelle, il cui pensiero angosciante ci ha accompagnato per tutto il viaggio e che solo la visione delle stelle ci faceva in parte dimenticare.

Ma veniamo a questa mia quinta edizione, con Paolo Morini, Marco Garoni e Damiano Soffiatti, una bella squadra, ben assortita e “pronta a tutto”, come avete letto nelle precedenti righe.

Erano passati parecchi anni dall’ultima partecipazione, un po’ per problemi di maltempo, scarsa voglia di fare 500 km. per osservare poco e male a causa delle nuvole e del freddo, pigrizia, impegni di lavoro.

Quest’anno, dopo parecchie mie insistenze, ci siamo scossi e abbiamo preso la “decisione” di partire, qualsiasi fossero le condizioni del tempo (la data alla fine di agosto lasciava presagire bel tempo).

Abbiamo prenotato la stanza e abbiamo incominciato ad organizzarci per “il viaggio”.

Telescopi, macchine fotografiche nuove, zaini vari (anche quelli da trekking), accessori di tutti i generi e, soprattutto, tantissimo entusiasmo.

Dopo qualche vicissitudine (rottura, ad una settimana dalla partenza, della pulsantiera di Paolo M., scatto remoto della mia nuova macchina fotografica che non si trovava in negozio e la cui spedizione tardava causa il periodo estivo), fortunatamente risolte, è arrivato il giorno della partenza……..

Si carica l’auto (non ci stava più nemmeno uno spillo…..) e si parte per il primo appuntamento con Damiano che abita a Bologna.

Divisi un po’ i carichi nelle auto, si riparte e, dopo un piacevole viaggio si arriva a destinazione.

Non è molto cambiata Saint-Barthélemy dall’ultima volta, tranne che per la presenza (scusate se è poco) di un bellissimo osservatorio (l’ultima volta era in costruzione) e di un planetario inaugurato proprio questo sabato.

L’osservazione del venerdì sera è stata splendida, come non ne capitavano da tanto tempo; un cielo pulito mi ha permesso di puntare, senza troppi sforzi, almeno una decina di nebulose e oggetti Messier, quasi impossibili da osservare con i nostri cieli.

Di tutto il resto hanno già abbondantemente ed egregiamente scritto i miei compagni di avventura e quindi vorrei soffermarmi, seppur brevemente, sulla visita, appunto, dell’osservatorio e del planetario.

Nell’osservatorio, un “pacifico cannone da 81 cm. puntato su stelle e pianeti” (come è stato definito) ci accoglie sotto una splendida cupola bianca che spicca in mezzo alle montagne. I suoi fratellini minori, 7 telescopi da 250 mm., gli fanno compagnia nelle terrazze più sotto e sono a disposizione del pubblico e delle scolaresche. Poi c’è la “stanza del Sole” nella quale viene proiettata l’immagine del Sole catturata da uno specchio posizionato sul tetto. Sempre accompagnati da una simpaticissima ragazza che ci spiega tutto e racconta la storia di questo splendido osservatorio.

Lo spettacolo al quale assistiamo la domenica mattina sotto la cupola del planetario, ci lascia letteralmente a bocca aperta…..

La proiezione delle immagini avviene con proiettori digitali e non con i metodi “classici”. Questo dà ai bravissimi operatori infinite possibilità di far vivere al pubblico viaggi virtuali intorno al globo raggiungendo mete insperate. Ma le parole non possono far comprendere la meraviglia e quindi vi consiglio di farci un salto, magari per il prossimo Star Party.

Unica “delusione” della spedizione sono state le mie foto al fuoco diretto del mio telescopio; devo fare ancora un po’ di esperienza (era la prima volta con la mia nuova macchina digitale) ed avere un po’ più di pazienza nelle pose lunghe. Comunque c’è sempre tempo…..

Un’ultima considerazione sui miei compagni di avventura: splendidi!

Quindi prepariamoci per l’edizione dello Star Party 2009……….

Paolo Alfieri.

 

 

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