L’area della Festa di Classe è ben nota a tutti gli astrofili: oltre al fatto che la nostra presenza alla Festa è un appuntamento irrinunciabile, spesso ci si trova la sera, dopocena, per le osservazioni mordi-e-fuggi (e per non guardare la televisione ...). Per la Festa di Classe era inoltre un Giubileo: si celebrava infatti la 20esima edizione delle Festa stessa. Quest’anno ci siamo ritrovati nel consueto assetto divulgativo-osservativo, schierando un’ampia serie di strumenti (il C8 di Paolo A., il Pentax 75 di Davide, il rifrattore Vixen 102 di Gianni, il mitico MTO + telecamera + televisione di Valter) e coadiuvati da Max che si è prodigato intrattenendo gli ospiti con notizie e curiosità astronomiche e spaziali. Oggetti della serata:
Se i ricordi possono impallidire attraverso lo spessore del tempo, e gli oggetti celesti attraverso lo spessore dell’atmosfera, l’entusiasmo e la meraviglia dei nostri ospiti non impallidiscono mai. Come scriveva Plutarco, la mente dei giovani non è un vaso da riempire ma piuttosto una catasta di legna da accendere: chissà che da Giove, Saturno e la Luna non sia arrivata qualche scintilla ai nostri più giovani osservatori! Una nota di colore: un signore, per resistere all’insistenza della moglie (entusiasta dell’iniziativa), si è rifiutato di osservare la Luna al telescopio. Ci siamo trovati per un attimo nei panni di Galileo, che esortava tutti a usare il telescopio e a verificare “con la certezza data dagli occhi”, mentre i suoi detrattori lo accusavano di usare uno strumento che ingannava l’occhio e la mente e offuscava le coscienze. Alla fine non c’è stato niente da fare, il nostro ospite è rimasto ... aristotelico! La serata si è conclusa allo stand gastronomico: l’organizzazione ci ha rifocillato con uno squisito piatto di cappelletti, vino frizzante, piadina e salsicce, e cocomero. L’appuntamento a Classe è per la 21esima edizione di questa bellissima Festa. Paolo Morini |