Notti magiche, notti irripetibili: Nessuno si sarebbe mai aspettato una serata così. Oltre ogni più rosea aspettativa. In questo inverno anomalo sembrava di essere quasi a metà primavera. I Giardini del Planetario di Ravenna fino alle due di notte erano ancora animati da centinaia di persone come fosse una domenica di maggio: bambini, anziani, ogni fascia di età. Anche i giovani del pub adiacente, tra una birra e l’altra, hanno fatto la fila per “vedere al telescopio”. Noi astrofili in certi momenti facevamo fatica a scorgerci l’un l’altro, completamente circondati dalla gente che tentava anche di organizzare file ordinate. Qualche telescopio è stato dirottato sul vicino Saturno, un doveroso omaggio, e gli occhi increduli di molti non riuscivano a staccarsi dagli oculari. Ci ha reso soddisfatti la felicità che abbiamo saputo regalare a tantissimi, specie bambini e anziani che non speravano di vedere tanto in una sola serata. Quando la Luna è diventata completamente rossa un gruppo di nostri amici, tra i più entusiasti, ha addirittura stappato una bottiglia di spumante e la totalità è stata salutata da un applauso contagiante. Sul campo c’eravamo quasi tutti: dal giovanissimo “Ale” di 11 anni col suo Konus 60 che ha elargito spiegazioni e operato con pazienza, alla colonna storica Walter di quasi 80 anni che ha dotato il suo telescopio di sensore CCD e televisore permettendo a molti anziani, di quelli con occhiali molto spessi e mano tremante, che nulla avrebbero visto all’oculare, di seguire tutte le fasi come se fossero al telescopio. Un unico dubbio, ma comunque non un rammarico: avremo forse fatto calare l’audience della serata finale del Festival di San Remo e del Pippo nazionale? Alla prossima Gianni Tigani Sava
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