Porto Fuori è un simpatico agglomerato di case tra “... la città e il mare”.
Si possono assaporare ancora atmosfere e situazioni di una volta, storie che sanno di ‘Peppone e Don Camillo’. E’ un posto dove il parroco del paese va spesso a far visita ai “compagni” della sezione locale durante la tradizionale Festa dell’Unità, magari privilegiando lo stand gastronomico, e dove gli iscritti alla sezione ricambiano collaborando ad iniziative organizzate dalla parrocchia, il tutto condito talvolta da divergenze di opinione più o meno marcate. E’ il bello di questo piccolo paese e ce ne fossero ancora così. E’ un posto dove da almeno venti anni opera una associazione che raccoglie personaggi più o meno pittoreschi di diversa estrazione e colore politico e che ha lo scopo di creare opportunità di svago e di divertimento educativo per i bambini. Si chiamano, pensate un pò, “Gli allegri genitori” e negli anni passati, quando mio figlio frequentava la scuola elementare del paese, ne ho fatto parte anch’io attivamente. Sono passati tanti anni ma gli amici di un tempo rimangono e così, conoscendo la mia appartenenza all’ALPA e il tipo di iniziative da noi organizzate mi hanno proposto di portare i nostri telescopi nientemeno che alla Festa dell’Unità del paese, un evento che mobilita praticamente tutti e che segna il culmine della stagione estiva.
Il nostro gruppo in quei giorni era ridotto all’osso, causa le ferie estive di molti; altri erano sobbarcati da impegni di ogni genere; per non parlare poi dei pianeti, anche loro in ferie; solo Giove poteva essere visibile per poco tempo dopo il tramonto e la luna sarebbe sorta circa alle 23: condizioni veramente proibitive, ma un invito così non si poteva rifiutare; la bandiera dell’A.L.P.A. doveva essere portata fin là dove era stata richiesta la sua presenza. E così uno sparuto gruppo ( leggi: due) di sopravvissuti astrofili piazzava i suoi telescopi nel bel mezzo di un campo appena mietuto e arato ( per l’occasione ) in attesa dei “festaioli “ del paese. Sembrava un’atmosfera quasi surreale e felliniana ma alla fine la soddisfazione per il successo della serata ci ha ripagato di tutto.
La postazione per l’osservazione era raggiungibile attraverso uno stretto e poco visibile passaggio ma ottimistici cartelli, essenziali quanto efficaci, non lasciavano dubbi: quella sera tutti avrebbero potuto quasi toccare con mano le stelle del cielo. In mancanza di pianeti e di luna ce la siamo cavata bene lo stesso. Per fortuna esistono le stelle doppie, affascinanti e colorate: non tradiscono mai. Tutto il personale di servizio agli stand, le cuoche, i visitatori ed il pubblico della festa, i ragazzi della Polisportiva di servizio allo stand gastronomico, tanti bambini, tutti hanno fatto la fila dietro ai nostri due telescopi, con entusiasmo, a volte discreto a volte vivace, per lasciarsi affascinare ed incantare dalle meraviglie del cielo. Alla fine della serata, verso mezzanotte, come si dice di solito, eravamo stanchi ma felici. Anche le zanzare erano state clementi con noi. L’immancabile piatto di cappelletti al ragù con il Sangiovese della casa, offerti dall’ospitale e generosa direzione, concludevano egregiamente l’ennesima avventura a lieto fine dell’A.L.P.A.
Gianni T.S.