23-24-25 aprile 2004

CielOstellato

Oramai un classico degli Star Party, italiani, anche quest’anno ci siamo ritrovati alla fine di aprile a Ostellato per CielOstellato.

Per il terzo anno consecutivo l’ALPA è stata annoverata fra gli organizzatori della manifestazione. L’acme del nostro contributo ebbe luogo per l’edizione 2002, quando organizzammo la conferenza su Stelle Doppie e Fuzzy Logic tenuta dal nostro Luis Arguelles, astrofilo spagnolo che vive a Oviedo, nel Nord Ovest della Spagna.

 

 

L’anno successivo, cosi come quest’anno, abbiamo presentato un programma di osservazione di stelle doppienote e meno note (alcune molto oscure in effetti) da osservare durante la manifestazione sia con i nostri telescopi che con gli strumenti di chiunque volesse cimentarsi nella ricerca e nella osservazione di queste gemme del cielo.

 

 

 

 

Il venerdì pomeriggio siamo riusciti a osservare a lungo il sole e il pianeta Venere al telescopio.

Il velo nuvoloso ci ha impedito di osservare Venere a occhio nudo e ci ha dissuaso dalla ricerca di Giove per osservarlo con il Sole sopra l’orizzonte.

Fra gli strumenti schierati veramente notevole un rifrattore 150 f/7 Astreya presentato da Gino Bucciol di Astrotech: la granulazione solare, che con strumenti minori si “intravvede” o “si riesce a percepire”, era di una evidenza sconcertante.

 

 

Praticamente opgni strumento era puntato sul Sole, non ultimo il rifrattore da 150 mm dell’osservatorio del Gruppo Astrofili Columbia.

 

 

 

Al calare della sera, sul promontorio del campo di osservazione, era presente una fila di telescopi veramente impressionante, come dicono gli astrofili spagnoli una “plantada de telescopios”.

 

Le prime ore di oscurità sono state funestate da nuvole insistenti che si sono dissolte verso le 22:30, lasciandosi dietro una serata con un seeing apprezzabilmente buono.

E più di noi osservatori visuali, viene da dire “superstiti”, questo seeing è stato apprezzato dalla fittissima schiera di astro-imager che si godono lo spettacolo del cielo dal monitor del computer portatile anziché dall’oculare del telescopio.

 

Piaccia o non piaccia questo modo di fare astronomia amatoriale, bisogna comunque notare una cosa.

Qualche anno fa la fotografia consentiva di “vedere di più” quando si parlava di profondo cielo, galassie, ammassi, piccoli asteroidi – la sensibilità della pellicola e la capacità di accumulare il segnale luminoso (con certi limiti si intende) mostrava ciò che l’occhio non avrebbe mai potuto vedere.

Ma era fuori di dubbio che l’osservazione planetaria e lunare, quella che oggi chiamiamo “alta risoluzione”, sarebbe sempre rimasta appannaggio dell’occhio umano, della sua capacità di ricostruire un’immagine sfruttando i rarissimi momenti di calma atmosferica che consentivano di sfruttare a fondo il potere risolvente del telescopio.

Tutti erano insomma alla ricerca di quei 30 secondi che valgono una vita, quelli che consentirono al grande Antoniadi di verificare al rifrattore da 83 cm di Meudon che i canali di Marte erano un’illusione ottica.

Antoniadi stesso dichiarò che non avrebbe mai più avuto in vita sua il seeing della sera del 20 settembre 1909, passato alla storia come il giorno dei funerali dei canali di Marte.

Ad oggi invece, e in pochi anni dalla loro recente introduzione, i CCD e le webcam  (e i software di gestione) stanno  rivoluzionando questo settore di attività degli astrofili: le immagini digitali stanno mostrando cose sempre più al limite delle possibilità dell’occhio, e, lo abbiamo visto con l’opposizione di Marte del 2003, i 30 secondi irripetibili di Anoniadi si possono ricavare senza problemi da una serata con seeing almeno mediocre (a condizione di saper bene cosa fare).

 

 

Tornando a cose meno astronomiche, oltre che le forze osservative abbiamo unito le bevande e le derrate alimentari con gli amici astrofili del GRAAL di Livorno.

Gli impegni del sabato mattina ci hanno fatto ritirare poco dopo la mezzanotte del campo di osservazione, non prima di aver messo a segno 3 sdoppiamenti di stelle del programma (fra cui la più difficile) e l’osservazione del transito dell’ombra di un satellite sul disco di Giove).

 

Il giorno successivo è trascorso all’insegna delle “public relation” e dell’organizzazione di avvenimenti astronomici, dal livello locale a quello Europeo.

 

Le condizioni meteo, sfavorevoli dal primo pomeriggio, si sono aggravate fino a far comparire qualche goccia di pioggia, che ha convinto lo “zoccolo duro” degli osservatori a smontare le ultime montature e chiudere gli ultimi treppiedi.

 

Le cose sono decisamente precipitate verso le 20: una bufera di vento teso da Nord Ovest  ha anticipato di pochi minuti un acquazzone che non ha dato tregua per molte ore.

 

Nel fuggi fuggi generale (chi in un camper, chi sotto a un gazebo, chi in pizzeria, chi al ristorante) ci siamo persi un po’ di vista tutti quanti per poi ritrovarci nei giorni successivi con la posta elettronica.

 

Con buona pace di questa edizione, e con la perseveranza tipica dell’astrofilo, cominciamo a pensare al programma di osservazione di stelle doppie per CielOstellato 2005 …

 

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